Gres, 150 lavoratori a rischio
L'azienda disponibile a trattare

Alla Società del Gres di Italcementi Group a Petosino tutti e 150 i lavoratori rischiano il posto. L’incontro coi rappresentanti dell’azienda, venerdì scorso, ha lasciato poche speranze. L’azienda è una delle più antiche di tutta la provincia: risale al 1887. Oggi come ieri, è specializzata nella realizzazione di tubi e raccordi in gres ceramico utilizzati nelle fognature e negli acquedotti.

«La continuità dell’attività aziendale potrebbe essere presto messa in discussione - recita un comunicato sindacale di Cils e Cgil - per questo l’assemblea dei lavoratori, oggi, ha proclamato 8 ore di sciopero. Le prime quattro si svolgeranno domani, mercoledì 22 luglio, mentre le altre sono previste per venerdì 24 luglio (saranno le ultime 4 ore di ogni turno per i lavoratori turnisti e le ultime della giornata per i dipendenti a giornata)».

La Società del Gres ha intanto riferito in un comunicato di essere «disponibile a concertare ogni soluzione utile per ridurre al minimo l'impatto sociale derivante dallo stato di crisi del settore, in linea con le politiche di confronto sindacale mantenute finora».

«L’azienda da un lungo periodo sta ricorrendo alla cassa integrazione ordinaria: ormai siamo ad oltre 40 settimane effettuate - spiegano invece Fulvio Bolis, segretario generale provinciale della FILCEM-CGIL e Sergio Licini, funzionario della FEMCA-CISL -. Questa è una realtà storica, esiste da 122 anni e dalla fine degli anni ’80 è parte del Gruppo Italcementi. Durante l’ultimo faccia a faccia, i rappresentanti dell’azienda ci hanno spiegato che le cause delle pesanti difficoltà attraversate sono da ricondurre in parte alla crisi finanziaria ed economica generalizzata, ma in parte anche all’obsolescenza del prodotto. Sul mercato, infatti, sarebbero arrivati prodotti in resina più innovativi e meno costosi. L’azienda sta, poi, subendo una fortissima concorrenza da parte di un’azienda tedesca che ha la stessa produzione. Si sarebbe, poi, aggiunto un rallentamento delle commesse pubbliche nei settori degli acquedotti e delle fognature. Insomma, ci hanno detto che sono venute meno le condizioni per continuare. Abbiamo preso atto dei problemi, ma abbiamo anche chiesto di rivedere le posizioni. Ci sembra doveroso, in questa fase, che l’azienda ed anche il Gruppo Italcementi facciano tutti gli sforzi possibili affinché possano essere mantenuti i posti di lavoro. L’azienda si è riservata di proporre al consiglio di amministrazione del Gruppo le nostre richieste, ma ci ha dato ben poche speranze. Abbiamo registrato, comunque, alcune aperture all’utilizzo di ammortizzatori sociali, una soluzione tutta ancora da esplorare. Oggi abbiamo voluto avere un confronto con i lavoratori in assemblea. La notizia è drammatica, davvero grave. E ancora una volta i guai succedono vicino alla valle Brembana, da cui molti lavoratori Gres arrivano. Se la produzione si fermerà, 150 posti di lavoro andranno persi. Davvero troppi in una provincia dove le chiusure si stanno moltiplicando sempre di più».

Il prossimo incontro tra le parti è in programma venerdì prossimo alle ore 17.00 presso gli uffici di Confindustria di Bergamo, davanti ai quali dovrebbe svolgersi anche un presidio dei lavoratori.

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