Sorisole, per il Gres accordo fatto
«Dignitoso per i lavoratori»

Alla fine, dopo una mattinata di piccoli passi in avanti, l’accordo è arrivato per i 148 lavoratori della Società del Gres, dopo l’intenzione dell’azienda di cessare la produzione di tubi e raccordi in gres ceramico in tempi brevi, chiudendo lo stabilimento di Sorisole. Un accordo fortemente voluto dai sindacati, che dopo l’annuncio della chiusura si erano concentrati su due fronti: massima tutela per i lavoratori in un momento già delicatissimo sul fronte occupazione in Bergamasca e grande sforzo per ricollocare.

Così, dopo la maratona serale e notturna di venerdì 24 luglio, il secondo round è stato decisivo, e così è stato. Il risultato finale, secondo i sindacati «è sicuramente migliore rispetto ai numeri ipotizzati nel primo incontro» e se quindi resta naturalmente l’amarezza per un insediamento importante che chiuderà i battenti, c’è una moderata soddisfazione sull’andamento del risultato che ha visto la firma dell’accordo sulla cassa straordinaria tra le parti e che verrà illustrato ai lavoratori nell’assemblea di lunedì mattina.

«La Cassa speciale di 24 mesi con decorrenza dal 1° settembre - spiega Sergio Licini della Femca - era un obiettivo da raggiungere assolutamente: ora ci aspetta l’esame congiunto a Roma mercoledì al ministero del Lavoro. Sugli incentivi sono state riviste verso l’alto le quote di buonuscita sia per i pensionandi che per gli altri. Anche sul fronte dei ricollocamenti ci sono stati dei passi avanti».

Dal canto suo la società precisa che «l’intesa raggiunta prevede la continuità lavorativa per una ventina di addetti della struttura commerciale, mentre circa quaranta persone, in possesso dei requisiti previsti di età e anzianità contributiva, verranno agevolate per il conseguimento del diritto alla pensione. Per gli altri lavoratori si prevede il ricorso alla Cigs, oltre a una serie di azioni per favorire la rioccupazione nella zona di parte dei lavoratori, sia in unità produttive del Gruppo Italcementi sia presso aziende terze».

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