Pedemontana, il ministro Matteoli:
le zone a rischio sono state rispettate

«Il tracciato del progetto definitivo della Pedemontana non interferisce con le zone classificate 2 dalla legge Seveso in ottemperanza alle prescrizioni del Cipe». Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli risponde così all’interrogazione inoltrata sul tema da Giorgio Jannone, deputato bergamasco del Pdl, che sottolineava tra l’altro che «secondo gli industriali bergamaschi lo sviluppo dell’infrastruttura è da rivedere, soprattutto per la parte che interessa il Comune di Filago e il polo produttivo Bayer, all’altezza dell’innesto sull’autostrada A4».

Il ministro sottolinea tra l’altro che presto sarà istituito «un gruppo di lavoro tecnico per l’analisi dei rischi che coinvolga tutte le strutture tecniche competenti, in particolare il Comitato tecnico regionale, sotto la supervisione della Regione Lombardia».

La decisione è stata presa anche a seguito di una riunione svoltasi a fine giugno alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei Comuni di Filago, Osio Sotto, Bottanuco, Capriate San Gervasio, Brembate, i rappresentanti della Provincia, Confindustria, Pedemontana, Cal e le industrie del polo chimico di Filago «considerata la sensibilità da parte di tutti i partecipanti in merito alla sicurezza dell’infrastruttura e delle industrie presenti nel polo chimico».

Jannone aveva sottoposto all’attenzione del ministro nella sua interrogazione «lo stravolgimento peggiorativo» subito dall’opera dal progetto preliminare a quello finale, con il tratto che lambisce la Bayer inizialmente previsto in galleria e poi trasformato in un viadotto che andrebbe a intersecare una parte delle infrastrutture energetiche e limiterebbe le possibilità di espansione dell’attività.

Secondo il parlamentare del Pdl inoltre «il nuovo tracciato stradale non rispetta l’indicazione del Comitato interministeriale di programmazione economica», che prevede «l’eliminazione di qualsiasi influenza del nuovo manufatto stradale con il sistema di alimentazione energetica del polo industriale».

In realtà, secondo il ministro «le prescrizioni del Cipe imponevano solo di ricollocare il tracciato dell’autostrada in modo da evitarne l’interferenza con le zone classificate 2 (quelle a maggior rischio, ndr) e più in generale di predisporre una serie di misure di prevenzione finalizzate all’eliminazione dei rischi correlati all’interferenza dell’infrastruttura con il polo industriale di Filago».

Indicazione che, secondo il ministro, è stata rispettata attraverso opportune scelte progettuali, che sarebbero migliorative rispetto al progetto preliminare per quanto riguarda l’impatto sul polo Bayer.

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