Banche Rete, da Ubi Banca
via libera all'ottimizzazione

Ubi Banca ha approvato il 30 settembre il progetto di ottimizzazione della copertura territoriale delle Banche Rete nell’ambito del modello federale di riferimento. Il progetto si realizzerà mediante la specializzazione della singola banca rete per zona geografica, con focalizzazione sui territori storici di radicamento.

Il progetto prevede: - l’attribuzione di coperture territoriali pressoché esclusive ad ogni banca rete, con un aumento delle quote di mercato e una maggiore visibilità consentiti dal raggruppamento delle filiali presenti sul territorio sotto il marchio di riferimento - un approccio semplificato al cliente ed un’accresciuta efficacia ed efficienza commerciale e creditizia - la definizione, assieme alle aree di presidio, delle aree di sviluppo di ciascuna banca rete.

L’operazione comporterà il trasferimento infragruppo di circa 300 sportelli e 2.200 risorse tra Banca Regionale Europea (BRE), Banca Popolare Commercio e Industria (BPCI), Banca Popolare di Bergamo (BPB), Banco di Brescia (BBS) e Banco di San Giorgio (BSG).

I presidi saranno come segue: - BRE banca di riferimento per il territorio piemontese, con il trasferimento della Direzione Generale da Milano a Torino; - BPCI banca di riferimento nelle provincie lombarde di Milano e Pavia nonché nelle provincie emiliane di Bologna, Parma, Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Ferrara; - BPB banca di riferimento delle provincie di Bergamo, Varese, Como, Lecco e Monza Brianza; - BBS banca di riferimento delle provincie di Brescia, Lodi, Cremona, Mantova e Triveneto; - BSG banca di riferimento per il territorio ligure.

Non varia invece l’attuale focalizzazione territoriale della Banca Popolare di Ancona, di Banca Carime e della Banca di Valle Camonica. Ad avvenuta realizzazione del progetto, UBI opererà con un solo marchio di riferimento in 74 delle 78 provincie in cui il Gruppo è presente. I trasferimenti di sportelli avverranno tramite conferimenti di rami d’azienda.

Al termine dell’operazione di riorganizzazione, l’assetto azionario delle Banche sarà allineato a quello attuale, con l’eccezione della presenza delle due Fondazioni (Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione Banca del Monte di Lombardia), che verrà riconfigurata per tenere conto della nuova focalizzazione delle banche rete sui territori storici delle fondazioni stesse. E’ quindi prevista l’uscita della Fondazione Banca del Monte di Lombardia dalla compagine sociale della Banca Regionale Europea, e il suo ingresso nel capitale della Banca Popolare Commercio e Industria, banca di riferimento a Milano, Pavia e in Emilia.

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo rimarrà nella compagine sociale della Banca Regionale Europea - focalizzata sul territorio piemontese - con una partecipazione che verrà incrementata dall’attuale 20% al 25% mediante apporto di nuovi fondi. L’operazione comporterà costi una tantum per circa 25 milioni, prevalentemente di natura fiscale, e genererà sinergie di costo a regime per circa 20 milioni annui. Al termine dell’operazione, risulteranno rafforzati gli indici patrimoniali di tutte le banche coinvolte, con un effetto positivo a livello consolidato di circa 10 punti base sul Core Tier 1, sul Tier 1 e sul Total capital ratio.

L’operazione è soggetta alle autorizzazioni delle autorità competenti. I conferimenti di sportelli e la relativa efficacia giuridica sono previsti nel corso del mese di gennaio 2010.

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