Precari nei centri per l'impiego
La denuncia dei sindacati

In una situazione in cui la realtà produttiva ed occupazionale della provincia di Bergamo pare sempre più difficile, i lavoratori che anche solo per esperire le pratiche per ottenere la cassa intergrazione in deroga o l’indennità di disoccupazione, si rivolgono ai Centri per l’Impiego della provincia trovano...precari. La denuncia dei sindacati.

«In una situazione in cui la realtà produttiva ed occupazionale della provincia di Bergamo pare sempre più difficile, tanto che il numero di cassaintegrati, di lavoratori in mobilità, di disoccupati che ricorrono a misure di sostegno ha raggiunto limiti insopportabili per le condizioni di vita di numerose famiglie (solo nel settore metalmeccanico sono oltre 22.000 i lavoratori per i quali sono state attivate le diverse procedure di cassa integrazione ed è di pochi giorni fa l’annuncio di oltre mille esuberi per il gruppo Tenaris, quasi tutti in provincia di Bergamo) le migliaia di lavoratori che, anche solo per esperire le pratiche per ottenere la cassa intergrazione in deroga o l’indennità di disoccupazione, si rivolgono ai Centri per l’Impiego della provincia chi trovano?.....Precari». Lo denunciano in un comunicato stampa Gian Marco Brumana (Fp Cgil) e Mario Gatti (Fp Cisl).

«Chi ha perso il lavoro o lo sta perdendo - prosegue ancora il comunicato - è costretto dalla normativa vigente a dichiarare la propria immediata disponibilità al lavoro o a un percorso di riqualificazione professionale per ottenere il diritto al trattamento di sostegno e si reca presso i centri per l’impiego della provincia viene spesso accolto e seguito da lavoratori per i quali il posto a tempo indeterminato è un sogno coltivato da tempo. Infatti non si tratta di precari da poco assunti per far fronte alle particolari esigenze determinate dalla crisi economica, esigenze che, peraltro, non si annunciano di breve durata, ma precari di lungo corso con esperienza quasi decennale, precari assunti con rapporto di lavoro a tempo determinato dalla Provincia, poi prorogati, poi diventati co.co.co., poi di nuovo assunti a tempo determinato nell’azienda bergamasca di Formazione, ma che lavorano per uffici della Provincia, di nuovo prorogati».

«Per questo - concludono Brumana e Gatti - pensiamo sia necessario affrontare il nodo dell’organizzazione del Servizio Lavoro e dei Centri per l’Impiego provinciali, non con provvedimenti tampone, ma con soluzioni efficaci e durature in grado di offrire servizi adeguati agli utenti ed un lavoro stabile a chi da anni opera in condizione di perenne precarietà».

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