Poste chiuse il pomeriggio, Cisl
in protesta a Zogno a S. Pellegrino

«La Cisl Valle Brembana, unitamente alla Cisl provinciale, denuncia il gravissimo danno che Poste Italiane stanno arrecando ai cittadini della Valle con la chiusura del turno pomeridiano negli uffici di San Pellegrino Terme e Zogno. Una decisione ingiustificabile che non tiene in alcuna considerazione le già note difficoltà del nostro territorio, dalla crisi occupazionale, alla mancanza di adeguate infrastrutture, alla presenza di una popolazione sempre più anziana, alla precaria viabilità vallare. Tale comportamento, che segue il ridimensionamento degli uffici con la riduzione oraria dei servizi e/o l’apertura a giorni alterni degli stessi, costringerà gli abitanti della valle, in caso di necessità, a sobbarcarsi spostamenti anche superiori ai 40/50 chilometri per trovare un ufficio postale aperto al pomeriggio». Con queste parole la Cisl condanna la decisione di Poste italiane di chiudere gli uffici postali di San Pellegrino e Zogno nel pomeriggio.

«Non conosciamo le reali motivazioni che hanno indotto le Poste a deliberare la chiusura pomeridiana di questi uffici - dicono i sindacati - e non possiamo però assolutamente accettare che tutto si riduca ad una mera logica di risparmio anche pèrchè le nostre informazioni ci dicono che questi uffici hanno volumi di lavoro e numeri di clienti importanti per un territorio oltretutto a vocazione turistico/economica». Alla Cisl risulterebbe, ad esempio, che «l’ufficio di Zogno ha il più alto numero di conti postali aperti di tutta la provincia».

Una decisione, quella della chiusura pomeridiana, che secondo la Cisl «non tiene in nessuna considerazione il territorio dove si realizza - spiegano i rappresentanti dei lavoratori -. Vogliamo sollecitare tutte le forze politiche, indipendentemente dagli schieramenti, e le forze istituzionali a fare un fronte comune per contrastare l’atteggiamento di Poste Italiane, con la certezza che più voci univoche otterranno il risultato sperato di far recedere le Poste da questa decisione».

I sindacati annunciano anche le prossime mosse: «Nel caso in cui l’azienda confermasse il suo progetto valuteremo anche la possibilità di convincere tutti i cittadini della Valle a rivedere il loro rapporto con le Poste sia chiudendo i conti postali, sia ritirando i risparmi ad esse affidati sia a ricorrere a corrieri privati per le loro spedizioni».

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