Tenaris, «no» agli esuberi
La protesta di Costa Volpino

«Quella di stamattina è stata una grande e ferma risposta dei lavoratori dello stabilimento Tenaris di Costa Volpino al piano di riorganizzazione presentato dalla multinazionale che prevede, per il sito produttivo, un taglio occupazionale di 119 posti». Lo ha dichiarato il segretario provinciale della Uilm Uil, Angelo Nozza, che stamattina ha partecipato al presidio di protesta organizzato dai dipendenti dell’azienda davanti ai cancelli dello stabilimento contestualmente allo sciopero di 8 ore proclamato per dire «no» agli esuberi annunciati dalla proprietà nei giorni scorsi.

«I lavoratori – ha aggiunto Nozza – hanno voluto ancora una volta manifestare tutta la loro preoccupazione per il futuro che li attende, alla luce delle scelte strategiche di Tenaris che mettono a serio rischio la sopravvivenza stessa dell’area. Bisogna ricordare, tra l’altro, che le ripercussioni del piano potrebbero essere addirittura più gravi qui che altrove, visto che molti dei dipendenti in esubero non potrebbero neppure contare sull’accompagnamento alla pensione».

Ecco perché i sindacati si attendono ora dall’azienda parole chiare su quello che succederà: «La scure dei tagli – ha sottolineato ancora il segretario provinciale della Uilm – dovrebbe, in pratica, dimezzare gli organici. Per fare questo, però, Tenaris dovrà spiegarci, a partire già dai prossimi incontri, che tipo di strategie intende mettere in campo. Non bastano, infatti, gli investimenti annunciati sulle opere murarie: servono, invece, interventi concreti per garantire il futuro industriale di un sito che è da sempre cruciale nel tessuto economico e sociale della zona».

Anche una delegazione di militanti di Rifondazione comunista e il consigliere provinciale, Paolo D'Amico, hanno portato la propria solidarietà al presidio dei lavoratori della Dalmine di Costa Volpino. Per Paolo D'Amico, consigliere provinciale Sinistra per Bergamo (Prc,PdCI,Sd), "le istituzioni devono dare una risposta immediata ai lavoratori, escludendo qualsiasi ipotesi di licenziamento. La crisi, colpevolmente e ipocritamente negata dai partiti di governo, non la devono pagare i lavoratori e non deve trasformarsi in occasione per ristrutturazioni mascherate". Anche Franco Ballerini, segretario Fiom Vallecamonica-Sebino, ritiene necessario garantire la tenuta occupazionale dell'azienda, costringendo Tenaris a rivedere il piano industriale: "Sono poi preoccupato anche dell'effetto domino che la crisi Tenaris può scatenare sul comprensorio sebino".

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