Economia / Hinterland
Mercoledì 21 Ottobre 2009
Anche il ministero del Lavoro
al vertice del 28 per Tenaris
All'incontro sulla crisi Tenaris Dalmine, in programma il 28 ottobre al ministero dello Sviluppo economico, parteciperà anche il ministero del Lavoro. Lo ha confermato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, nel corso del question time alla Camera. Sacconi ha anche sottolineato che «il governo intende sollecitare e favorire quanto più un confronto aperto».
L'obiettivo è sia di dare sostegno occupazionale ai lavoratori sia sollecitare l'azienda - che ha annunciato oltre mille esuberi - perché arrivi alla definizione di un piano industriale «che consenta la crescita».
Intanto sulla vicenda intervengono l'on. Gregorio Fontana (Fi), segretario di presidenza della Camera dei Deputati, e Antonio Misiani (Pd). Secondo Fontana «non si possono che commentare con soddisfazione le parole pronunciate in aula dal Ministro Sacconi sulla crisi Tenaris Dalmine, e in particolare il fatto che il governo si schiera a fianco dei lavoratori perchè, tramite il confronto delle parti, il piano di riorganizzazione presentato dall'azienda Tenaris dovrà essere modificato. L'intervento del Ministro Sacconi durante il question time alla Camera conferma quanto per altro era già emerso nei giorni scorsi, e cioè come il governo si sta impegnando concretamente e direttamente ad affrontare la grave crisi azienadale della Tenaris Dalmine. L'esecutivo si era infatti già mosso la scorsa settimana quando aveva provveduto a convocare, per il prossimo 28 ottobre, il tavolo sulla crisi al ministero dello Sviluppo economico, dimostrando così, ancora una volta, la sensibilità e l'attenzione ai problemi della nostra provincia che vengono seguiti costantemente al massimo livello dai ministri Sacconi e Scajola».
«Come avevamo ripetutamente chiesto - scrive invece Misiani - il governo ha attivato un tavolo nazionale di confronto su TenarisDalmine e il ministro Sacconi ha esplicitato l'impegno per arrivare ad una modifica del piano industriale e delle sue ricadute occupazionali. Sono prese di posizione che da tempo sollecitavamo: il piano di ristrutturazione così com'è non va bene e deve essere cambiato, scommettendo con più coraggio sul futuro degli insediamenti produttivi italiani di Tenaris e riducendo il più possibile il numero di lavoratori in esubero. Questa è la priorità, più che il fantomatico piano di ricollocamento all'esterno dei lavoratori prefigurato dal ministro Calderoli dopo l'incontro con i vertici Tenaris. Il problema è che per il resto gli impegni del governo rimangono assolutamente vaghi e generici sia per quanto riguarda il futuro degli impianti bergamaschi che per la annunciata chiusura dello stabilimento di Piombino. La strada, insomma, rimane lunga. Per quanto ci riguarda, continueremo a fare la nostra parte fino in fondo sia sul territorio che a Roma».
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