Metalmeccanici: Cisl e Uil ok
A Curno la protesta Fiom Cgil

Al Palazzetto dello sport le migliaia di delegati di Fim e Uilm. A Curno, nonostante la pioggia battente, la protesta in strada della Fiom, dove sono arrivate decine di pullman carichi di «contromanifestanti». La Bergamasca è oggi il baricentro nazionale del contratto dei metalmeccanici.


Al Palazzetto i delegati di categoria di Cisl e Uil provenienti da tutta Italia - 5.000 secondo fonte dei sindacati - hanno approvato l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale per il triennio 2010-2012. Per la Cisl era assente il segretario Raffaele Bonanni, causa influenza: presenti invece il leader della Fim, Beppe Farina, e Gigi Petteni, segretario regionale della Cisl. Per la Uil hanno risposto all'appello anche il segretario generale Luigi Angeletti e il segretario Uilm, Tonino Regazzi.


Ma si tratta di un accordo separato, che non vede l’adesione della Fiom. Se per Cisl e Uil il contratto dei metalmeccanici risponde alle richieste e viene incontro alle esigenze dei lavoratori, considerando anche il contesto della crisi, la Cgil è invece di tutt'altro avviso.


E per la sua protesta la Fiom ha scelto Curno, divenuto in questo caso luogo simbolo perché meta della manifestazione è la Brembo del vicepresidente di Confindustria con delega alle relazioni sindacali, Alberto Bombassei. Bombassei, in passato è stato presidente di Federmeccanica, è ritenuto dalla Cgil l'ispiratore dell'accordo separato.


Il passaggio del corteo, partito dal piazzale Cisalfa di Curno (adiacente al Centro commerciale) e scortato dalla polizia, ha comportato la chiusura della strada provinciale Dalmine-Villa d'Almé. Il corteo - per il quale sono arrivati lavoratori da tutta la Lombardia e da altre regioni d'Italia - ha visto la partecipazione del segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, e di Giorgio Cremaschi, membro della segreteria nazionale.


L'ipotesi di accordo di Cisl e Uil per i metalmeccanici
L’ipotesi di accordo raggiunto porta ai metalmeccanici: un aumento salariale di 110 euro per il quinto livello, con incrementi che scattano all’inizio di ogni anno nel triennio e collegati non all’inflazione programmata come si usava una volta ma più vicina a quella reale, certificata da una società terza e non dal governo. L'aumento - sostengono Cisl e Uil - è stato ottenuto non dopo mesi di conflitti e di mobilitazioni, ma dopo una trattativa durata due mesi e senza un giorno di sciopero.

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