Qui Bergamo: Angeletti minaccia sciopero
se si riducono le tasse alle imprese e non ai dipendenti

Nel suo intervento al Palazzetto il leader della Uil, Luigi Angeletti, minaccia lo sciopero generale se il Governo ridurrà le tasse alle imprese prima di ridurle ai lavoratori dipendenti. «Se ci fossero solo dieci euro da utilizzare per ridurre le tasse devono essere utilizzati prima di tutto per ridurre quelle dei lavoratori dipendenti non per ridurre le tasse alle imprese. Se così fosse noi non lo possiamo accettare».

In altre parole, se il governo insistesse sul taglio dell'Irap ci sarebbero, dice Angeletti, «problemi» con l'esecutivo e i rapporti si «deteriorerebbero» . «Noi essendo un sindacato serio che sa che gli scioperi costano, siamo consapevoli della portata dell'arma della sciopero. Ma siamo pronti ad usarla e penso che sia d'accordo anche la Cisl».

Nel suo intervento Luigi Angeletti ha detto di non essere contrario a una legge che certifichi la rappresentanza di ogni organizzazione in base agli iscritti e alle votazioni nelle aziende, come chiesto dalla Fiom alla manifestazione di Curno. «Qualunque accordo sul modello di misurazione della rappresentanza non può che trovarci consenzienti - ha detto Angeletti a margine dell'assemblea  - c'è già una legge sul pubblico impiego non c'è nessun problema a estenderla al settore privato».

 

La discussione sul contratto
«Senza le regole per il nuovo assetto contrattuale il rinnovo del contratto dei metalmeccanici non si sarebbe mai realizzato». Lo ha detto Tonino Regazzi, segretario generale della Uilm, aprendo l'assemblea dei delegati di Fim e Uilm al PalaNorda di Bergamo, riunita per approvare l`ipotesi d`intesa del rinnovo del contratto metalmeccanico firmato il 15 ottobre con Federmeccanica e Assistal.

«La mossa vincente - ha spiegato Regazzi ai 5.000 delegati delle Rsu di Fim e Uilm - è stata quella di aver intuito di fare una piattaforma responsabile, non rinunciataria e innovativa, in un contesto di crisi industriale come quello che stiamo attraversando. Così abbiamo condizionato la parte riottosa del sistema aziendale che non voleva fare il contratto; abbiamo tracciato la strada anche alle altre categorie affinchè potessero compiere un percorso analogo al nostro; insomma, abbiamo scritto un`altra pagina della storia sindacale caratterizzata da una nuova cultura. Le nuove regole per un nuovo modello di sindacato sono proprio il punto centrale dello scontro con la Cgil e, in particolare, con la Fiom».

«Abbiamo fatto un buon contratto - ha continuato il leader delle tute blu della Uil - i metalmeccanici hanno il contratto; rafforzato il sistema di sicurezza della previdenza complementare e abbiamo istituito il fondo di sostegno al reddito; e garantito un premio interessante ai lavoratori che non fanno contrattazione di secondo livello».

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