Al via una vendemmia da brindisi

Al via una vendemmia da brindisiSi inizia dalle uve per spumante. Nel complesso previsioni positive per quantità e qualità. A giorni la raccolta per i bianchi, a settembre i rossi. Buone le condizioni di salute dei grappoli

Se quella del 2003 è stata una stagione caratterizzata dalla siccità, con la conseguenza di basse produzioni e raccolta anticipata, quella che sta per iniziare è una vendemmia che viene dopo un andamento climatico nettamente diverso: le temperature si sono riportate ovunque su valori più consueti, e soprattutto le piogge non sono mai mancate, anzi. Ma tutto sommato niente di straordinario, semmai è proprio il confronto diretto con l’eccezionalità dello scorso anno ad ingigantire le peculiarità di una vendemmia che in quanto a tempistica si discosta non di molto rispetto alla media dell’ultimo decennio.

Una cosa è certa: più si va in là più si rischia di incorrere in eventi atmosferici nefasti (vedasi l’ultimo violento temporale che ha flagellato parte della Valcalepio, la zona di Scanzo in particolare) e in attacchi di muffe, ovvero in quelle avversità che possono pregiudicare tutta una stagione. Per questo in questi giorni i viticoltori sono con il naso all’insù sperando che il tempo regga, che il sole riesca ad accelerare e rifinire il processo di maturazione. Come in tutta l’Italia del nord infatti, anche in Valcalepio l’andamento stagionale ha favorito, sin dalle fasi iniziali e cruciali del germogliamento e dell’allegagione (ovvero il passaggio dal fiore al frutto) un buon sviluppo vegetativo della vite. I grappoli si sono sviluppati regolarmente e senza incidenti, ovviamente laddove non sono arrivati la grandine ed il vento a portar danno. La maturazione è avvenuta in maniera regolare, equilibrata, senza particolari problemi. Talmente bene che la previsione era di arrivare in quanto a carica produttiva ai quantitativi massimi consentiti dal disciplinare.

«Le vigne che non hanno subito danni da grandinate, si presentano ben più cariche d’uva dello scorso anno - afferma Emanuele Medolago Albani titolare dell’omonima azienda di Trescore Balneario nonché vice presidente del Consorzio Tutela Valcalepio -. Certo l’ultimo temporale che ha falcidiato la zona di Scanzo arrivando fino a Cenate e Torre dè Roveri, ha ridimensionato la previsione. Ma soprattutto per quel che riguarda appunto il Moscato, non tanto il Valcalepio. La grandine ha colpito con intensità varia circa il 10% dei vigneti complessivamente iscritti alla Doc. Stante la buona produzione prevista sugli altri, dovremmo così ad occhio attestarci sulle quantità dello scorso anno, probabilmente anche superarle (si tratta di circa 25.000 quintali di uva per un potenziale di 2 milioni di bottiglie circa tra Valcalepio bianco e rosso, ndr). La qualità è buona, ottima per chi saprà contenere la produzione».

Roberto Ravelli, consulente della Tallarini di Gandosso, è certo che «sarà una buona vendemmia per i bianchi, migliore delle ultime. Le temperature non troppo elevate, e soprattutto gli sbalzi tra il giorno e la notte, hanno favorito la concentrazione di sostanze aromatiche e l’equilibrio tra sostanze zuccherine ed acidità. E poi non c’è fretta perché le piante sono ancora in perfetta fase vegetativa, questo ci consentirà di valutare bene i tempi della raccolta. Il ragionamento vale anche per le uve rosse, per le quali però sarà decisivo il prossimo mese, quindi meglio non sbilanciarsi troppo».

Il Calepino di Castelli Calepino, che punta per tradizione sulla produzione degli spumanti, è normalmente la prima nella Bergamasca a dare il via alla vendemmia. È così anche quest’anno: i primi grappoli di chardonnay, pinot bianco e pinot nero sono già diventati mosto. «Poi inizieremo subito con il pinot grigio per il bianco fermo, l’uva che soffre di più il marciume» - dice il maggiore dei fratelli Plebani, Franco. «La curva di maturazione sta procedendo nella maniera giusta e con buon equilibrio. Le basi degli spumanti hanno un bel tenore di acidità con gradazioni zuccherine soddisfacenti. Noi siamo contenti e salvo imprevisti possiamo anche valutare un 20% di quantità in più dello scorso anno. Abbiamo anche ben gestito gli attacchi di peronospora, quindi anche dal punto di vista sanitario siamo a posto. Le premesse sono buone anche per i rossi, speriamo in un bel settembre».

(25/08/2004)

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