Amianto, la posizione dell’Inail per i sindacati è incomprensibile

La posizione attuale dell’Inail - per le lettere inviate a 49 lavoratori con le quali si revoca il riconoscimento dei benefici previdenziali per l’amianto concesso nel 2002 - risulta incomprensibile. Lo sostengono i sindacati Cgil, Cisl e Uil che, nel corso di una conferenza stampa, hanno ribadito come l’indagine sui percorsi poco chiari nelle certificazioni non può avere «il significato di una scure».

I lavoratori, insomma, in questa vicenda sono e devono continuare ad essere considerati vittime. Per questo i confederali confermano che la loro posizione è quella di fare piena luce sulla vicenda, evidenziando anche le eventuali responsabilità, ma «non si può fare tabula rasa di diritti e requisiti maturati dai lavoratori in questi anni».

Nelle lettere dell’Inail, dicono i sindacati, non è chiara la motivazione che ha portato alla revoca della precedente dichiarazione: questo non può bastare a tagliare o annullare i benefici del rischio amianto con la conseguenza di lavoratori in pensione da oltre 2 anni, ultra 55enni, che rischiano di trovarsi senza pensione, senza posto di lavoro oppure con ingenti somme da restituire all’Inps.

Le prossime iniziative dei confederali saranno prima di tutto quelle legali, ma Cgil, Cisl e Uil vogliono chiedere l’intervento del ministero del Lavoro perché quello che sembra rilevare da alcune lettere ricevute dai lavoratori è che addirittura viene messo in discussione quanto già definito da circolari e documenti del ministero applicati in tutta Italia».

(06/08/2004)

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