Bergamo continua ad essere una «cara» città

Bergamo entra nella rosa delle città campione prescelte dall’Istat per misurare i livelli d’inflazione, e la sorpresa non è di quelle che ci gonfiano di orgoglio. Si scopre, infatti, che la nostra è una delle città più care d’italia, nel senso che è quella nella quale si registra il tasso tendenziale più alto. Insomma, il portafogli dei bergamaschi si misura con un carovita che non ha eguali in tutti gli altri capoluoghi di regione scelti come campione dell’indagine. Tanto per stare ai numeri, a Bergamo il tasso tendenziale (variazione percentuale rispetto allo stesso mese del 2002) resta fermo a +3,6%, a fronte di un calo nazionale che addirittura scende al 2,8 al 2,6%.

Le associazioni dei consumatori scalpitano: chiedono un paniere provinciale per intervenire sul caro-prezzi. La proposta è stata raccolta dalle organizzazioni che rappresentano commercianti e artigiani, e tra una decina di giorni verrà ufficializzato l’elenco delle voci che costituirà il paniere provinciale.

Intanto, anche in Regione è stato stipulato un accordo con le associazioni di categoria per un paniere che consenta di controllare, e soprattutto di bloccare, l’andamento dei prezzi di beni e servizi, nel quale figurano anche le tariffe. Ma non tutte le associazioni di consumatori hanno aderito.

(23/10/2003)

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