Borregaard: mobilitazione contro la chiusura

Mobilitazione permanente alla Borregaard. I lavoratori protestano contro la decisione del gruppo chimico norvegese di chiudere lo stabilimento di Madone. L’assemblea ha deciso anche di far arrivare la protesta al Consolato della Norvegia con un presidio che si terrà la prossima settimana davanti agli uffici di Milano. L’annuncio della chiusura è stato dato mercoledì e i posti a rischio sono 74. Oggi i dipendenti hanno incrociato le braccia per un’ora e hanno manifestato davanti ai cancelli della fabbrica. Poi, in assemblea, la decisione di continuare con le iniziative di agitazione. Potrebbe esserci un’ora di sciopero al giorno oppure iniziative specifiche, come la protesta al Consolato.

La decisione di chiudere lo stabilimento di Madone è stata come una doccia fredda. Il gruppo, infatti, aveva già manifestato l’intenzione di vendere lo stabilimento oppure, nel caso non si fossero trovati acquirenti, di chiuderlo e aveva dato come termine la fine dell’anno. Negli ultimi incontri al ministero delle Attività Produttive e in Provincia si era parlato di una proroga dei tempi a fine gennaio. I lavoratori pensavano quindi di avere ancora qualche mese di fronte con la speranza che si trovasse un compratore e con il tempo per mettere in campo percorsi di ricollocamento. L’annuncio della chiusura ha colto quindi di sorpresa prima i sindacati, che hanno partecipato all’incontro con Bjorn Eric Amundsen, presidente della Borregaard Synthesis, capofila norvegese del gruppo, e poi i lavoratori. Tempi e modi della chiusura non si conoscono ancora: un nuovo incontro con i sindacati è fissato per il 1° dicembre.

(18/11/2004)

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