Caso amianto, presidio in Prefettura

I sindacati terranno domani, venerdì 27, alle 17 davanti alla Prefettura di Bergamo un presidio sulla questione della revoca a 49 ex dipendenti della Dalmine della pensione concessa con i benefici contributivi per l’esposizione all’amianto. È una delle iniziative unitarie varate dai sindacati dopo l’incontro di ieri a Dalmine tra i segretari di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil e circa 130 lavoratori: oltre ai 49 diretti interessati, che hanno ricevuto a inizio mese la comunicazione della revoca, erano presenti anche molti lavoratori che avevano chiesto e non ottenuto il beneficio contributivo.

Il presidio servirà a sollecitare la richiesta già effettuata nei giorni scorsi di incontro con il prefetto. Altre iniziative unitarie del sindacato si riferiscono a un un incontro con il ministero del Lavoro e con la direzione generale di Inps e Inail e all’organizzazione di un’assemblea con la partecipazione dei parlamentari bergamaschi. Ad essere coinvolti sono tre categorie di lavoratori: quelli che percepiscono già una pensione e in seguito alle revoche godranno di contributi minori, quelli che non potranno andare in pensione in tempi brevi nonostante posseggano i requisiti per farlo e, soprattutto, coloro che, in seguito a questo provvedimento preso da Inail e Inps, rimangono oggi senza pensione e senza lavoro.

La vicenda affonda le proprie radici in un’indagine svolta l’anno scorso dalla magistratura e dalla Guardia di finanza su presunte tangenti pagate da sindacati e lavoratori per ottenere la possibilità di godere del contributo pensionistico in seguito ad esposizione prolungata al materiale cancerogeno.

(26/08/2004)

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