Cassa integrazione alla Phoenix

La direzione della Phoenix, ditta che realizza matrici e attrezzature per l’estrusione dell’alluminio, ha accolto la richiesta del sindacato di evitare il ricorso alla mobilità immediata per i 51 esuberi che ha evidenziato a seguito della prevista chiusura dello stabilimento di Chiari, con trasferimento del personale nelle due fabbriche di Zingonia e Paderno Franciacorta. L’esito dell’incontro avvenuto tra sindacati (Fim e Fiom di Bergamo, Fiom di Brescia e Valcamonica, Rsu dei tre stabilimenti) e azienda, delinea quindi l’intenzione di chiedere il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione. Resta ancora da decidere per quante persone: l’azienda infatti deve ancora comunicare ai lavoratori di Chiari la proposta di trasferimento negli altri due stabilimenti (circa 35 a Zingonia e circa 15 a Paderno) dal primo gennaio 2005. Il sindacato ha sostenuto che proprio la non certezza sulla disponibilità dei lavoratori di Chiari al trasferimento potrebbe cambiare la situazione. Intanto un nuovo incontro è stato fissato per lunedì prossimo dove si dovrebbero approfondire ulteriori argomenti, incluse le modalità dell’eventuale ricorso alla Cig e le formule del trasferimento del personale da Chiari negli altri due stabilimenti del gruppo.

(18/10/2004)

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