Cgil: Bresciani nuovo segretario

Luigi Bresciani è il nuovo segretario provinciale della Cgil. Succede a Maurizio Laini, eletto nel luglio scorso alla segreteria regionale. Bresciani, in seno alla segreteria provinciale della Cgil dal 2006 come responsabile del Dipartimento Welfare, proviene dal settore dei bancari.Nella sua dichiarazione programmatica davanti alla platea del Comitato Direttivo, prima del voto, Bresciani è partito da una riflessione sulle tendenze economiche internazionali: “Dentro questi processi emerge la particolare fragilità del nostro Paese, la fragilità del sistema produttivo, il nanismo di tante nostre Imprese, la debolezza strutturale della scuola, della ricerca, dell’Università. Negli ultimi anni i Governi hanno tagliato dove invece avrebbero dovuto investire”.Poi ha parlato delle difficoltà di molte imprese: “Sia quelle rivolte al mercato nazionale risentono della contrazione dei consumi e del rallentamento del ciclo dell’edilizia sia quelle proiettate sui mercati internazionali risentono del livello elevato del cambio dell’euro sul dollaro, nonostante vi sia una tenuta della domanda dei paesi emergenti ed asiatici. Il problema nel nostro paese è che i Governi non hanno lavorato per sostenere i consumi e i redditi. Il tutto è aggravato dalla manovra depressiva del Governo Berlusconi. Noi abbiamo il dovere di elencare le priorità in modo giusto: chiedere un cambiamento della politica economica e fiscale del Governo per sostenere i redditi dei lavoratori e dei pensionati, per avviare investimenti e non tagli nella scuola e nella sanità pubblica (questo sarà al centro della manifestazione del 27 settembre); arrivare ad un nuovo modello contrattuale che corrisponda di più e meglio alle esigenze dei lavoratori” Su questo secondo punto, per Bresciani, le premesse non sono buone. “Il documento di Confindustria non va bene, non è neppure emendabile. Il nostro è un no netto all’impianto di quel documento. Per continuare il negoziato è necessario ripartire dal documento unitario. Se Confindustria vuole programmare una riduzione del salario attraverso il contratto nazionale noi non siamo disponibili. E’ in atto un giro di vite contro i lavoratori, contro i lavoratori pubblici in particolare”. Sulla situazione di Bergamo il nuovo segretario generale ha detto: “Noi viviamo in una realtà tutta particolare. Una realtà forte, dal punto di vista economico, solida, ma che nel secondo trimestre del 2008 ha visto una diminuzione del 2,6% della produzione manifatturiera, nonostante ciò l’export ha segnato nei primi 4 mesi del 2008 un + 6,8%. E’ una contraddizione? No, è il segno che spazi per riprendersi ci sono, è il segno che qui ci sono imprese che, nonostante tutto, investono e innovano. Permettetemi un qualche ragionamento che dovremo pur fare sul ruolo, troppo spesso notarile, delle Associazioni che rappresentano le grandi e le piccole aziende e sul destino dei siti industriali delle imprese in crisi. La valutazione va fatta caso per caso, ma noi dobbiamo prioritariamente sostenere la reindustrializzazione e i vincoli di destinazione delle aree interessate occupate da aziende in crisi, al solo ed esclusivo uso industriale. Perché di speculazioni sulle aree ne stiamo vedendo troppe! E non possiamo fare finta di nulla. Anche a fronte al fatto che molti Comuni brindano quando un’industria se ne va e quell’area diventa edificabile. Questa è la verità. Noi non possiamo essere chiamati solo per mettere il timbro sulla cassa integrazione e vedere poi gli industriali interessati più a ragionare con il sindaco di turno per cambiare destinazione d’uso alle proprie aree”. Bresciani ha poi richiamato il documento siglato il 20 maggio 2008 con le altre sigle sindacali confederali: “Con CISL e UIL abbiamo prodotto un documento sui temi dello sviluppo, dell’occupazione e delle politiche territoriali. Lì c’è uno sforzo sincero di comprensione, di analisi e di proposta sulle trasformazioni, sui cambiamenti e sulle crisi nei diversi comparti. Ci sono proposte unitarie sulle politiche attive del lavoro, sulla contrattazione e sulla bilateralità, sul sistema formativo, sulle priorità in campo socio sanitario e assistenziale, sulla negoziazione territoriale e sui grandi nodi infrastrutturali della nostra provincia. È tutto lì e quel documento del maggio 2008 è un pezzo importante della mia dichiarazione programmatica non fosse altro per il contributo che, insieme ad altri, ho personalmente dato alla sua stesura”. Tre i fronti su cui la CGIL di Bresciani vuole impegnarsi per un investimento attivo politico ed organizzativo nei prossimi anni: sono l’espansione e qualificazione dei servizi, le iniziative e politiche per i migranti, i giovani, le donne e il rinnovamento dei gruppi dirigenti. In particolare su quest’ultimo punto Bresciani ha chiesto alla platea di sindacalisti di “essere generosi e disinteressati, subordinando particolarità e convenienze di ciascuno ai fini comuni della CGIL. Sul rinnovamento ci siamo dati delle regole e le regole vanno rispettate e io ho tutta l’intenzione di farle rispettare”. L’elezione si è conclusa attorno alle 14.00. Per quanto riguarda le preferenze, i 71 votanti hanno espresso 64 voti favorevoli a Bresciani (che era l’unico candidato), 5 contrari e un’astensione (più una scheda bianca).                        Luigi Bresciani, 54 anni, è nato a Zanica e risiede a Stezzano, coniugato, due figli. Si è laureato in filosofia all’Università di Pavia. Ha studiato scienze economiche e sociali presso l’Università Statale di Milano. È stato funzionario e poi quadro direttivo del Gruppo bancario BPU. Nel 1976 è diventato rappresentante sindacale aziendale per la FISAC-CGIL in BPB. Nel 2003 è stato eletto segretario generale della FISAC-CGIL di Bergamo, membro del Direttivo regionale FISAC e del Direttivo provinciale della CGIL. Dal febbraio 2006 è membro del Direttivo nazionale FISAC-CGIL. Nel maggio 2006 è entrato a far parte della segreteria provinciale della CGIL.ri.(18/09/2008)

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