Cgil, sono 4 mila nella Bergamasca i lavoratori immigrati con la tessera

Sono quattromila i lavoratori immigrati che hanno la tessera della Cgil di Bergamo, circa il 10% degli iscritti ancora in attività lavorativa. E di questi, 23 ricoprono la carica di delegato sindacale. All’interno del sindacato è stato deciso di costituire un Gruppo permanente di lavoro, di cui faranno parte i delegati sindacali immigrati, per affrontare i problemi specifici degli extracomunitari e affinché anch’essi siano portatori a pieno titolo degli interessi dei lavoratori. Sono 70 mila i cittadini – tra lavoratori e loro familiari - non italiani regolarizzati presenti nella Bergamasca, il 7% dei residenti. Una fetta importante della popolazione, che rappresenta la nuova frontiera del sindacato.

«Anche la nostra è stata una terra di emigranti – ha spiegato al Palazzo dell’ex Borsa Merci Marcello Gibellini, vice segretario provinciale della Cgil, durante la prima Assemblea dei lavoratori immigrati iscritti al sindacato bergamasco – e spesso ci si dimentica di ciò. L’umanità ha sempre visto i popoli migrare per cercare migliori condizioni di vita. Sarà così anche in futuro e dovremo aspettarci anche nella nostra provincia un forte sviluppo del fenomeno. Solo con l’ultima regolarizzazione sono stati 13mila i lavoratori emersi dall’illegalità. E siamo contenti che ben 4mila siano gli iscritti al nostro sindacato (dai pakistani ai sudamericani, dai senegalesi ai marocchini)».

Un fenomeno che presenta ovviamente molteplici problemi. A partire dall’integrazione: «La prima cosa è cercare di capirsi – ha aggiunto il vice segretario della Cgil – con regole comuni per tutti entro cui vivere rispettati. Poi occorre affrontare il problema della casa. E’ difficile vivere con 900-1.000 euro al mese, quando la metà se ne va per le spese d’affitto. Come sindacato chiediamo un aumento dell’offerta di abitazioni: i prezzi calano se c’è più offerta».

(27/03/2004)

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