Creberg, Galizzi: «Un duro colpo
Conflitti d’interesse in Sacbo?»

«Per il territorio bergamasco è un duro colpo». Il presidente di Confindustria Bergamo Ercole Galizzi parla del Credito Bergamasco. E la questione Sacbo? «Oggi è il patto di sindacato bergamasco che decide: il Banco è azionista della società Catullo».

«Per il territorio bergamasco è un duro colpo», commenta il presidente di Confindustria Bergamo Ercole Galizzi. «Sentori di un’operazione di questo tipo non ce n’erano - aggiunge - anche se era prevedibile che il Banco Popolare facesse qualcosa per i propri equilibri patrimoniali. Ma una fusione era solo una delle tante possibilità. Per noi bergamaschi è una perdita per l’importanza che ha sempre ricoperto l’istituto. Non sembri puro campanilismo, ma una banca che si chiama Credito Bergamasco porta in sé le nostre tradizioni e una territorialità nata 120 anni fa. Soprattutto se guardiamo al ruolo svolto dalla Fondazione Creberg che ha sostenuto tante iniziative nella nostra provincia. E, anche se la Fondazione resterà, mi chiedo, per fare un esempio, se fra qualche anno organizzerà una mostra su Palma il Vecchio come sta facendo oggi. E il discorso vale per l’Accademia Carrara come per la Gamec. Speriamo di sì, ovviamente».

Diverso invece, per Galizzi, il ruolo commerciale dell’istituto: «Credo che finché il territorio bergamasco offrirà delle buone opportunità per la banca, questa manterrà la sua presenza, al di là di come si chiami, anche perché è nel suo interesse: essendo la nostra una provincia appetibile, non penso che il Banco Popolare farà venir meno il suo apporto. Per questo il mio timore è più rivolto all’ambito di intervento della Fondazione che è stata sempre molto attiva sul territorio. Spero che nel riassetto del gruppo il Banco Popolare tenga conto del ruolo di Bergamo e che inserisca tra i propri vertici una rappresentanza bergamasca che fino a ieri non era necessaria dato che c’era il Creberg ma che domani sarebbe senz’altro fondamentale. È vero che nel documento diffuso ieri si dice che sarà costituita una divisione territoriale ma se questa poi non avrà voce in capitolo a livello dei vertici, dove cioè vengono prese le decisioni, è chiaro che non darebbe quella garanzia di continuità richiesta dal nostro territorio. Altrimenti ci sarebbe da auspicare che le altre banche locali occupino quello spazio che, sui temi del territorio, il Banco Popolare dovesse, speriamo di no, lasciare libero».

Mercoledì pomeriggio, il presidente del Creberg Cesare Zonca ha risposto indirettamente a Galizzi annunciando alla stampa il suo futuro ingresso nel cda del Banco Popolare.

C’è poi la questione Sacbo, la società dell’aeroporto di Orio al Serio: una banca con sede a Verona non potrebbe decidere diversamente rispetto al Creberg?«Oggi - risponde Galizzi - è il patto di sindacato bergamasco che decide, però in futuro, dato che il Banco è azionista della società Catullo che gestisce gli aeroporti di Verona e Montichiari (detiene il 4,1%, ndr), potrebbe esserci effettivamente qualche conflitto di interesse».

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