Crisi tessile, a Bergamo nuovi fondi per le piccole industrie

La cassa integrazione guadagni straordinaria (cigs) verrà erogata anche ai dipendenti delle imprese artigiane e delle imprese industriali con meno di 15 lavoratori del settore tessile e del settore abbigliamento della provincia di Bergamo. A stabilirlo è un accordo firmato a Milano dal ministero del Welfare Roberto Maroni, dall’assessore regionale alla Formazione e Istruzione e Lavoro Alberto Guglielmo, dall’assessore alla Formazione e Lavoro della provincia di Bergamo Benedetto Maria Bonomo e dai rappresentanti delle parti sociali, accordo siglato per aiutare le imprese e i lavoratori ad affrontare la crisi che sta colpendo il settore tessile della provincia bergamasca.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha infatti destinato a questo provvedimento quasi 6 milioni di euro del fondo per l’occupazione: ciò permetterà di garantire la cassa integrazione a 1.200 lavoratori per un periodo medio di tre mesi. I lavoratori beneficiari, per accedere alla cigs, dovranno avere un’anzianità lavorativa presso l’azienda di almeno tre mesi.

«Si tratta della quarta iniziativa di questo genere - ha precisato il ministro Maroni - dopo quelle relative al settore delle spedizioni della provincia di Trieste e del settore tessile delle province di Biella e Prato. La risposta che abbiamo scelto di dare per fronteggiare le situazioni di crisi verrà costantemente monitorata per capire se la cigs è quella più adeguata per rispondere alle difficoltà delle piccole imprese, e quindi decidere di metterla a regime, o se invece si devono individuare altri tipi di sostegno».

(28/06/2004)

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