Dall’alimentazione sana all’attività fisica
Buone pratiche per la salute in azienda

Coinvolti 23 mila lavoratori coinvolti in 942 buone pratiche: la sesta edizione di Whp, il progetto Work, Health Promotion - Aziende che promuovono la salute ha potuto contare quest’anno sull’adesione di 102 imprese del territorio.

Il progetto che promuove stili di vita corretti e tutela la salute dei lavoratori continua a mietere successi. Delle 942 buone pratiche concretizzate, a fare la parte del leone è stato il tema del benessere personale e sociale con 201 iniziative, a seguire l’alimentazione con 174, l’attività fisica con 167, la sicurezza stradale con 139, il contrasto all’alcol con 132 e al fumo con 129. Una serie di interventi che, nell’era dell’Industria 4.0, mirano non solo a rendere smart le imprese, ma anche i dipendenti.

A spiegare il valore aggiunto è Marco Manzoni, presidente del gruppo Giovani imprenditori di Confindustria Bergamo che negli ultimi due anni è l’artefice dell’iniziativa: «Un’azienda deve essere innovativa non solo sul fronte della tecnologia e dell’innovazione. Per diventare una “fabbrica intelligente” occorre che ad essere innovative siano anche le persone». In una parola consapevoli e capaci di mantenersi sani e in forma a proprio vantaggio, senza trascurare quello dell’azienda. Ma se le buone pratiche vengono applicate nelle multinazionali e nelle medie imprese - da Abb alla Bayer, dalla Brembo alla Dalmine, dalla Heineken alla Lucchini, chiudendo con RadiciGroup, San Pellegrino e Volvo - che nel settore hanno una tradizione ormai consolidata, rimane ancora difficile invece raggiungere le più piccole.

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