Decreto sul tessile A giorni lo sblocco 

Ha una storia travagliata il provvedimento a sostegno delle aziende bergamasche in crisi. Sembrava che con l’accordo siglato a Milano il 28 giugno, dopo una serie di rinvii da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali tutto fosse ormai risolto. Invece manca ancora l’ultimo tassello formale, ma determinante: il decreto che concede la deroga ai limiti di legge per la concessione degli ammortizzatori sociali, ammettendo in particolare alla cassa integrazione straordinaria anche le aziende con meno di 15 dipendenti. «Confidiamo che il decreto possa essere emanato nei prossimi giorni - spiega l’assessore provinciale al Lavoro Giuliano Capetti -. L’intento politico espresso in occasione dell’accordo fissava come termine il mese di luglio. Saremmo quindi ancora nei tempi previsti. In ogni caso abbiamo sollecitato il provvedimento al direttore generale del ministero».

Ulteriori ritardi, per un provvedimento che in ogni caso dovrebbe avere una durata limitata al 2004, rischierebbero peraltro di rendere poco fruibili i sostegni ai quali sono stati destinati poco meno di sei milioni di euro del Fondo per l’occupazione. Lo stanziamento include anche 680 mila euro riservati a dipendenti di imprese del tessile con più di 15 addetti che, pur essendo in situazione di crisi, non hanno i titoli per accedere alla Cigs, ad esempio per aver esaurito la durata massima del provvedimento.

Potenzialmente circa 170 dipendenti di quattro industrie bergamasche, per varie ragioni, potrebbero infatti beneficiare del provvedimento, con una proroga della cassa in corso o come alternativa ad altri provvedimenti, tra Trs Evolution di Almè (gruppo Trussardi), la Beltrami Towelling in valle Seriana, la Filtecher di Palosco e la Franzoni (vedi articolo a lato). Un ritardo nel decreto potrebbe anche vanificare questa possibilità.

Soprattutto comunque il decreto sbloccherebbe la situazione per i dipendenti delle piccole aziende. Per il momento si segnalano richieste di informazioni alle associazioni di categoria, ma di fatto le richieste reali restano ferme in attesa del decreto.

«Oltre a sollecitare il ministero, ci stiamo comunque muovendo - continua Capetti -. Si è insediato l’Osservatorio provinciale sul settore e ci stiamo impegnando in particolare per riuscire ad informare le piccole aziende sulle possibilità messe a disposizione dal provvedimento». Si stanno inoltre definendo le iniziative per la riqualificazione dei lavoratori coinvolti nella procedura di Cig, dato che lo spirito dell’accordo è quello di abbinare politiche attive agli ammortizzatori sociali.

(22/07/2004)

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