Dichiarato il fallimento di Rete Gamma Spa

Dichiarato il fallimento di Rete Gamma SpaMa l’attività della società non si interrompe: il Tribunale concede l’esercizio provvisorio.

Da un lato il ridimensionamento degli appalti nel settore di posa cavi e condutture elettriche e telefoniche, dall’altro gli investimenti immobiliari, in particolare in campi da golf in Sardegna, che hanno tolto liquidità: la combinazione dei due fattori ha portato alla crisi finanziaria che ha determinato ieri la dichiarazione di fallimento di Rete Gamma Spa.

Il Tribunale di Bergamo, che ha accolto l’istanza di cinque creditori, ha nominato curatore del fallimento Franco Tentorio (Luciano Alfani è il giudice delegato) ed ha autorizzato l’esercizio provvisorio che consente il proseguimento dell’attività. In questo modo la società impiantistica non viene «paralizzata» e i circa 550 dipendenti (150 dei quali bergamaschi) possono continuare a lavorare.

Nelle ultime settimane, di fronte ai problemi finanziari, i consulenti dell’azienda stavano studiando la possibilità di richiedere l’amministrazione straordinaria della società, strada che peraltro potrebbe essere ancora percorsa attraverso la «conversione» della dichiarazione del fallimento. Ci sarebbero inoltre trattative in corso con società interessate a rilevare il ramo d’attività delle installazioni.

Da diversi mesi Rete Gamma - società che fa capo alla famiglia di Aldo Valtellina, che quasi trent’anni fa ha fondato l’azienda - aveva problemi di liquidità. Il momento più grave si è registrato alla fine del 2002 quando alcuni dipendenti si erano trovati anche con quattro mensilità in arretrato. La situazione si è poi ristabilita, almeno per i lavoratori in servizio, anche a seguito di una diffida del sindacato che ha imposto per sei mesi, da ottobre a marzo, il pagamento diretto dei dipendenti da parte della Telecom, che aveva assegnato appalti a Rete Gamma. Il problema dei salari si è però ripresentato ad aprile: proprio nei giorni scorsi, a seguito del saldo dello stipendio di aprile e di metà di quello di maggio, l’arretrato vantato dai lavoratori in servizio è sceso a metà della paga di maggio, oltre alle spettanze maturate a giugno.

«La nostra preoccupazione principale sono le prospettive future - sostiene Gigi Pezzini della segreteria Fim-Cisl -. L’esercizio provvisorio permetterà di terminare le commesse in corso, ma se non si trova una soluzione stabile e duratura in tempi brevi ci sarà il problema di ottenere nuovi ordini, con il rischio di disperdere definitivamente posti di lavoro e professionalità. Sappiamo che ci sono trattative in corso per l’acquisizione del ramo d’attività relativo alle installazioni e auspichiamo che questa possa essere la strada per uscire dai problemi».

«Chiediamo al curatore fallimentare, al qualche domanderemo un incontro, e a quanti si stanno occupando della vicenda di agire il più presto possibile - aggiunge Martino Signori, segretario della Fiom-Cgil -. Questo per evitare che l’azienda diventi meno appetibile per possibili acquirenti, che ci risultano esistere».

Gli stipendi non pagati sono del resto solo uno dei problemi finanziari di Rete Gamma, che si trova in arretrato anche nei confronti degli enti previdenziali e dell’erario. Nel registro dei protesti risultano a suo nome centinaia tra assegni e cambiali non pagati, dallo scorso novembre, per un importo superiore ai quattro milioni di euro. Inoltre recentemente sono state avviate azioni di tutela da parte dei creditori, come pignoramenti, ipoteche giudiziali e sequestri conservativi, sia a Bergamo sia in Sardegna.

Nei prossimi giorni gli organi della procedura definiranno i termini esatti della situazione economico-finanziaria di Rete Gamma. Secondo il bilancio dell’esercizio 2001 (l’ultimo approvato) i ricavi erano scesi del 39% circa rispetto al 2000, a 41,4 milioni, con oneri finanziari per oltre 3,5 milioni e una perdita d’esercizio di 1,7 milioni. I debiti ammontavano allora a 104,7 milioni, con un patrimonio netto di 7,1 milioni, a fronte di un attivo di 124,8 milioni.

Da L’Eco di Bergamo del 20/06/2003

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