Dopo gli scioperi si torna a trattare sugli esuberi Dalmine

Cresce l’attesa per il confronto che quest’oggi porterà al tavolo sindacale la direzione aziendale e i rappresentanti dei lavoratori della Dalmine Tenaris: ordine del giorno l’annunciato esubero di 136 dipendenti (125 impiegati e 11 operai dei servizi generali) dichiarati a marzo dalla società in seguito alla nuova riorganizzazione funzionale attivata a livello mondo dal gruppo Tenaris. L’incontro è stato preceduto nei giorni scorsi da un paio di «appuntamenti» che, in via diretta e in via indiretta, hanno toccato il tema esuberi.

Da un lato, infatti, nella giornata di lunedì agli stabilimenti di Dalmine e di Sabbio si sono svolte due ore di sciopero a sostegno della vertenza e, in particolare, delle richieste sindacali ribadite per la gestione della procedura di mobilità nell’ultimo incontro della scorsa settimana (verifiche periodiche della situazione e delle ricadute occupazionali, l’uso della mobilità interna, la trasformazione consensuale del rapporto di lavoro da full-time a part-time e alla novazione di contratto, una politica d’incentivazione all’esodo): dall’altro, ieri, la tradizionale «charla» (l’incontro informale con tutti i dipendenti NdR) in azienda, quest’anno con l’amministratore delegato di Dalmine-Tenaris Vincenzo Crapanzano. L’incontro (preceduto da un volantinaggio svolto dalla Rsu in cui i rappresentanti sindacali aziendali hanno evidenziato come gli esuberi siano il «prezzo della Tenarizzazione» del gruppo) ha visto riuniti circa 700 lavoratori in una lunga chiacchierata (durata circa 3 ore) dove la dirigenza aziendale ha illustrato i piani operativi futuri della società e dove, sul fronte impiegatizio, è stata ribadita la posizione assunta da Dalmine nel corso delle trattative con Rsu e sindacati.

(20/05/2004)

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