Ente camerale: stato d’agitazione per l’integrativo

I lavoratori della Camera di commercio di Bergamo hanno proclamato lo stato di agitazione a sostegno della vertenza aziendale per il rinnovo del contratto integrativo (aperta a fine gennaio scorso e che interessa circa 140 lavoratori). Una posizione, questa, espressa dall’assemblea del personale svoltasi martedì scorso e che, oltre alla proclamazione dello stato di agitazione ha chiesto al Prefetto di Bergamo per «attivare la procedura di raffreddamento e conciliazione dei conflitti sindacali». L’obiettivo è quello di vedere riconosciuti, nel corso del confronto aziendale, maggiori livelli di professionalità e l’avvio di politiche di gestione che puntino alla valorizzazione della risorsa umana.

«La Camera di commercio di Bergamo rappresenta, nell’ambito della pubblica amministrazione italiana, un esempio di eccellenza - sottolineano in un comunicato diramato ieri la Rsu dell’Ente Camerale unitamente ai sindacati del settore funzione pubblica di Cisl e Cgil - Una delle prime amministrazioni (la prima Camera di commercio in Italia) ad ottenere la certificazione di qualità, i tanti progetti premiati, la professionalità del suo personale riconosciuta a vari livelli ma, soprattutto, confermata dalla convinzione espressa dall’utenza nel corso di diverse indagine condotte in questi anni sulla soddisfazione per i servizi resi».

Ma, come evidenziano i rappresentanti dei lavoratori, «a tutti questi primati non corrisponde un adeguato riconoscimento professionale ed economico al personale».

«Il livello di inquadramento a Bergamo è inferire a quello medio delle camere di commercio italiane, il valore del fondo di gestione delle risorse umane (3.950 euro medio per dipendente) è di gran lunga inferiore a quello medio degli enti camerali italiani (6.200 euro); l’incidenza del costo del personale (sulle entrate correnti pari al 20%) è di gran lunga più bassa rispetto a quello medio nazionale (tra il 30 e il 40%) e lombardo (al 28%) delle Camere di commercio».

Una situazione che ha avuto, sottolineano i rappresentanti dei lavoratori, dimostrazioni di disagio ben chiare come conferma - a loro detta - «l’indagine condotta sulla soddisfazione interna a novembre scorso, che ha espresso in modo evidente il diffuso malessere presente tra i dipendenti: una situazione peggiorata rispetto alla situazione critica già evidenziata nelle precedente indagine del 2000».

(10/07/2004)

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