Fattura elettronica, si rischia il caos
«Multe ridotte nei primi 6 mesi»

Bonomelli, presidente dei commercialisti: «Le nostre aziende più piccole non sono ancora pronte». L’obbligo dal 1° gennaio. Multe ridotte nei primi 6 mesi.

«Le nostre aziende, soprattutto le più piccole non sono ancora pronte. L’introduzione obbligatoria della fatturazione elettronica dal primo gennaio 2019 rischia di generare il caos». L’allarme arriva dalla presidente dell’Ordine dei commercialisti di Bergamo, Simona Bonomelli, alla luce della conferma dell’avvio della digitalizzazione delle fatture per il pagamento di servizi tra privati (ovvero tra partite Iva) tra poco più di due mesi. Esclusi i contribuenti minimi e i «forfettari».

Unica concessione, di fronte alle richieste delle categorie interessate (commercianti, artigiani, ristoratori, agricoltori, liberi professionisti), l’ avvio «soft» del sistema delle sanzioni. L’ultima bozza della Finanziaria, prevede, infatti, una riduzione dell’importo per i primi sei mesi dall’entrata in vigore del decreto fiscale per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici. Inoltre sarà possibile emettere le fatture entro 10 giorni dall’ operazione alla quale si riferiscono. Previsto, inoltre, che le fatture debbano essere annotate nel registro entro il giorno 15 del mese successivo alla loro emissione. Sempre nell’ottica della semplificazione viene abrogato l’obbligo di registrazione progressiva degli acquisti, mentre il pagamento dell’Iva slitta al momento in cui la fattura viene emessa.

Il mancato «differimento» dell’entrata in vigore del documento fiscale in forma digitale (dopo lo slittamento deciso lo scorso luglio) è stato motivato dal governo con le previsioni sul recupero del gettito fiscale stimato, nella relazione tecnica che accompagna la misura, in «circa due miliardi»

«Non siamo certo contro l’utilizzo delle nuove tecnologie che offrono anche opportunità in termini di trasparenza, accesso ai dati in tempo reale, semplificazione e lotta all’evasione, importante è che questa opportunità non si trasformi in un boomerang» spiega Simona Bonomelli, presidente dei commercialisti bergamaschi.

La richiesta è quella di una moratoria sulle sanzioni per permettere alle imprese di prendere confidenza con la nuova modalità di compilazione della fattura (sparirà completamente la forma cartacea) che avverrà solo attraverso computer, tablet o smartphone. Sul mercato sono già disponibili alcune app per compilare le e-fatture in modo semplificato.

«È stato più volte anche sollecitata un’introduzione graduale dell’obbligo partendo dalle realtà più strutturate e aggiungendo via via quelle più piccole, molte delle quali, oltre a prendere confidenza con le novità previste dal documento digitale, dovranno affrontare la spesa di installazione di software ad hoc per gestore l’invio all’Agenzia delle Entrate». «Non dimentichiamo - rimarca Bonomelli - che nella nostra provincia le mini aziende, spesso individuali, rappresentano il 70% del totale».

Che sia un passaggio non semplice lo testimonia l’affluenza record che stanno registrando anche nella Bergamasca gli incontri organizzati da associazioni e ordini professionali per spiegare le novità in arrivo. «L’avvio graduale avrebbe anche permesso di testare le reti informatiche e risolvere eventuali problemi. Penso ad esempio a molte zone della nostra provincia non ancora coperte dalla banda ultralarga dove potrebbero sorgere problemi nell’invio».

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