Gandalf, ancora un rinvio Traballa anche l’ultimo candidato

Ancora un rinvio sulla decisione del tribunale sul futuro della Gandalf, la compagnia aerea con sede legale a Parma e sede operativa ad Orio al Serio da tempo in grave crisi finanziaria. Il rinvio è legato al fatto che la manifestazione d’interesse presentata dal fondo americano Marks Dna, istituzione finora esterna al mondo aeronautico, esisteva ancora, seppure non regolare. Di fronte a un’estrema possibilità di salvataggio che potrebbe rendere meno gravosa la posizione dei creditori della società, il giudice del tribunale fallimentare di Parma, Roberto Piscopo, ha rinviato quindi la sua decisione sulla possibile dichiarazione dello stato di insolvenza della compagnia aerea. È però determinato ad entrare in camera di consiglio lunedì per emettere la sentenza - che in mancanza di sostegno finanziario esterno, non può che essere di fallimento - senza concedere ulteriori dilazioni.

L’unico piccolo spiraglio rimasto aperto è la concessione del giudice circa la disponibilità di verificare l’ultima offerta: se il contratto sarà regolare e soprattutto se il piano sarà sostenibile, lo prenderà in valutazione. Questo porterebbe comunque ad una dichiarazione di insolvenza della compagnia, che porterebbe però non al fallimento, ma, con ogni probabilità, ad un concordato preventivo con cessione dei beni, passando attraverso un affitto d’azienda.

In questo modo Gandalf potrebbe tornare a volare, anche se le speranze riposte sul fondo americano sono scese nel corso della giornata. I sindacati (Unionpiloti, Anpac e organizzazioni di categoria del personale di terra) hanno incontrato ieri i rappresentanti del fondo americano e non sono stati molto rassicurati sulla solidità della proposta finanziaria. E nella serata di ieri, secondo quanto si apprende, la possibilità che lunedì venga presentata un’offerta concreta sembrano definitivamente sfumata.

Si inizia quindi a pensare al «dopo fallimento» Da questa settimana Gandalf si è infatti autosospesa dal volo Orio al Serio-Parigi Charles De Gaulle (la rotta Linate-Parigi invece prosegue con operatività assicurata da un altro vettore) e i circa 130 dipendenti della compagnia (che hanno ricevuto un paio di giorni fa il 20% del salario di gennaio) si presentano al lavoro, ma non hanno praticamente niente da fare.

Del resto la possibilità che lunedì possa essere dichiarato il fallimento della Gandalf pone prospettive ancora più drammatiche per l’occupazione: seguirebbe infatti il licenziamento di tutti i lavoratori e il riavvio dell’attività è legato a quelle manifestazioni di interesse da parte di compagnie nazionali e internazionali per le rotte Gandalf.

Non ci sarebbe più in questo caso una compagnia Gandalf, ma potrebbe essere recuperato qualche posto di lavoro. Il riavvio del volo Orio-Parigi potrebbe portare all’impiego di una trentina di persone. Nessuna speranza invece per gli azionisti della società, quotata al Nuovo Mercato, anche se da tempo sospesa dalle contrattazioni: il fallimento determinerebbe una perdita totale dell’investimento, dato che difficilmente rimarrà qualcosa da rimborsare ai soci dopo la distribuzione di un attivo che appare insufficiente anche per il pagamento dei creditori.

(28/02/2004)

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