Gandalf: il giudice riconosce il principio del licenziamento collettivo per i lavoratori

Possono iscriversi alle liste di mobilità i 130 lavoratori licenziati dalla compagnia aerea Gandalf . Il giudice delegato della procedura di fallimento di Parma ha riconosciuto infatti che le lettere di licenziamento individuali recapitate dalla società devono essere interpretate come espressione di un licenziamento collettivo.

In base a questo principio i dipendenti - che per la maggior parte sono di Bergamo - potranno iscriversi alle liste di mobilità. Non riceveranno indennità, non previste nel settore dei trasporti, ma tuttavia l’iscrizione sarà un vantaggio per il ricollocamento del personale, per gli sgravi previsti per le aziende che procedono ad assunzioni da questi elenchi.

Importante è stato il ruolo dei sindacalisti bergamaschi nella decisione di riconoscere il licenziamento collettivo. Paolo Pagani della Fit-Cisl, Salvatore Campisi della Filt-Cgil e Fausto Marchetti della Uiltrasporti-Uil hanno incontrato a parma sia il giudice, sia il curatore, che hanno fornito delucidazioni anche sul destino della Gss (Gandalf Store Services), controllata al 100% da Gandalf, società che si occupava dei servizi di handling (assistenza a terra dei passeggeri). La società non è stata interessata dalla procedura di fallimento e per i quindici dipendenti licenziati a far data dal 31 marzo dovranno essere seguite le normali vie sindacali per ottenere il riconoscimento delle mensilità arretrate e delle altre competenze spettanti.

Sull’ipotesi di un’assunzione di dipendenti Gandalf in Alitalia Express, la controllata di Alitalia che ha rilevato la compagnia aerea, i sindacalisti hanno già chiesto di avere un incontro con la nuova società per verificare la possibilità di ricollocare almeno una parte del personale.

(08/04/2004)

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