Gandalf, rinviata la dichiarazione di fallimento

È stata rinviata all’11 dicembre la discussione sulla dichiarazione di fallimento di Gandalf. Il Tribunale di Parma, dove la compagnia aerea ha la sede legale, oggi ha infatti accolto la richiesta presentata dal vettore di spostare l’udienza in attesa delle deliberazioni dell’assemblea straordinaria della società, convocata per i giorni 25, 27 novembre 2003 e 2 dicembre rispettivamente in prima, seconda e terza convocazione (all’ordine del giorno le deliberazioni sullo stato di liquidazione, ovvero la revoca dello stesso).

Due le istanze sul tavolo del giudice delegato Vittorio Zanichelli: quella di quattro ex piloti, creditori di circa un milione di euro, e quella avviata d’ufficio per la trasmissione degli atti da parte del Tribunale di Milano per una causa in cui Gandalf è parte.

La prima è stata presentata nel settembre scorso: i quattro piloti sono diventati creditori di Gandalf dopo aver vinto in Tribunale a Bergamo una causa di lavoro. La compagnia aerea nel settembre del 2001 li aveva licenziati, ma la procedura di mobilità secondo il giudice non era stata condotta in maniera regolare e gli atti erano stati annullati. Il conteggio delle spettanze è così arrivato a due miliardi di vecchie lire: la società non ha pagato e i quattro piloti, tramite uno studio legale di Bergamo, hanno presentato l’istanza di fallimento.

Oggi Gandalf ha reso noto anche che il Consiglio di amministrazione «non ha dato seguito all’offerta irrevocabile di sottoscrizione presentata da Carlo Caprioglio, in qualità di rappresentante di un comitato di investitori, in quanto priva degli elementi che avrebbero consentito alla società di accettarla».

Intanto i voli Gandalf si sono fermati venerdì 21 per quattro ore. I sindacati hanno infatti confermato lo sciopero dei 195 dipendenti bergamaschi della compagnia aerea, per la quale si profila la messa in liquidazione. Dalle 10 alle 14 saranno quindi a rischio tutti i voli del vettore e tra questi i due collegamenti di linea da Orio al Serio per Parigi e Stoccarda. L’astensione dal lavoro, annunciata in una lettera alla commissione di garanzia a inizio mese, è stata proclamata per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi di settembre e ottobre.

(20/11/03)

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