Gleno, 24 licenziamenti
«Un dramma da evitare»

Licenziamento per 24 dipendenti della cooperativa in forza alla Casa di riposo del nuovo Gleno. L’allarme della Cisl: «Urge aprire una discussione per salvare i posti di lavoro e la qualità del servizio».

«Ventiquattro persone verranno licenziate dopo 15, 20 anni di lavoro – scrive la Fisascat Cisl in una nota diffusa il 28 magggio –: sempre svolto con perizia e attenzione, mai un richiamo, mai una lamentela, tanto che il contratto con la Cooperativa Sociale Monterosso veniva di anno in anno rinnovato senza discussioni. È successo infatti che la Fondazione Carisma (che ha la proprietà dell’istituto) ha comunicato la propria intenzione di recedere dal contratto a partire dal prossimo 30 giugno, per dotarsi di proprio personale e di non utilizzare il personale della cooperativa. “Per poter accedere agli sgravi fiscali”, ha dichiarato la Direzione della Fondazione in una riunione sindacale».

Le lettere di licenziamento sono arrivate oggi ai 24 Asa, assunti dalla Monterosso a tempo indeterminato. Sono per la grande maggioranza donne. «Se così fosse davvero saremmo di fronte ad un atto barbaro. Ci troviamo a gestire una situazione drammatica: in molti casi questo era il vero sostentamento della famiglia, e comunque in ogni famiglia una situazione come queste non può non provocare enormi disagi – dice Giovanna Bettoni, che per Fisascat Cisl Bergamo segue la vicenda -. Ci sono carichi familiari gravosi, persone che da 20 anni fanno conto di questo stipendio e su questo hanno acceso un mutuo; ci sono donne sole con figli a carico; mogli con mariti inabili…Insomma, è una questione di dignità delle persone. È vero che non c’è obbligo a riassumere il personale della cooperativa, è un problema di regole che mancano nel mondo degli appalti, ma la Fondazione Carisma, ha rinnovato senza mai discutere un appalto, riconoscendo di fatto la qualità del servizio erogato. C’è poi ad tener conto del rapporto che si è instaurato con i pazienti , che da un giorno all’altro troveranno facce sconosciute. Si tratta in molti casi di persone fragili, indifese, che si erano affezionati a questi lavoratori».

Le famiglie degli utenti hanno garantito un appoggio concreto. «Ora, preso atto di cosa sta succedendo – dice Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl Bergamo -, faremo di tutto per evitare che il Gleno e i propri ospiti perdano di colpo tutta questa professionalità. La salvaguardia di questi lavoratori non è purtroppo un obbligo di ,egge, ma è un obbligo morale. Chiediamo che con Carisma si possa instaurare una discussione seria che salvaguardi i posti di lavoro e la qualità del servizio».

Per domani, 29 maggio, è stata inviata una richiesta di incontro da parte delle Organizzazioni Sindacali. «In base alla risposta che arriverà dalla direzione – conclude Citerio -, valuteremo le iniziative e le eventuali mobilitazioni da mettere in cantiere».

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