I sindacati su Italcementi-Heidelberg:
«In Italia l’assistenza agli stabilimenti»

«Abbiamo chiesto l’apertura di un tavolo di confronto presso il Ministero dello sviluppo economico. Riteniamo che l’acquisizione del gruppo Italcementi da parte di Heidelberg Cement possa rappresentare una opportunità di sviluppo, ricerca e innovazione nell’ottica della sostenibilità ambientale, salvaguardando così i livelli occupazionali».

È quanto annunciano i segretari nazionali di FenealUil , Filca Cisl, Fillea Cgil, Pascucci, Gentile, Meschieri, al termine dell’incontro con il ministero dello Sviluppo economico ed i vertici di Italcementi, il secondo dopo l’operazione che a luglio ha portato alla vendita al colosso tedesco del pacchetto azionario del 45% dell’azienda italiana. I sindacati hanno chiesto al governo e all’azienda di «riconfermare gli accordi già sottoscritti riguardanti i piani di investimento, finalizzati ad una riorganizzazione del Gruppo Italia senza riduzione dei livelli occupazionali di Italcementi e delle altre società assorbite, Italfusi, Bravo Energy, Calcestruzzi».

Numerose, poi, le proposte portate al tavolo dai sindacati, che in questa fase delicata chiedono che governo e Mise svolgano un ruolo primario a tutela dei livelli occupazionali: «Apprezziamo l’impegno assunto dal Mise, che ha riconosciuto gli aspetti qualitativi e innovativi del Gruppo. Crediamo che l’Italia debba e possa diventare il gestore dell’area Sud Europa-Bacino del Mediterraneo della Heidelberg - sottolineano i segretari -, per questo abbiamo fatto proposte concrete e realizzabili, come quella che il Centro di Ricerca Ilab di Bergamo diventi il centro di ricerca mondiale dell’azienda. Per lo stesso motivo, abbiamo proposto che il cemento biodinamico - quello utilizzato per il Palazzo Italia di Expo 2015 - si continui a produrre in Italia, così come il cemento bianco, e che si riporti in house la produzione della linea Inova».

Dai sindacati poi la proposta che Heidelberg Cement costituisca in Italia per l’area Sud Europa/bacino Mediterraneo e Pacifico una nuova filiale per l’assistenza agli stabilimenti, in aggiunta alle 4 già presenti nel mondo, «poiché qui vi sono le competenze e le professionalità necessarie. Ciò consentirebbe di recuperare occupati sia in sede che nella società Ctg». «Sul tema della crescita sostenibile - concludono - governo e Regione Lombardia possono svolgere un ruolo importante, finanziando progetti di ricerca ad esempio su nuove tecniche di costruzione, sull’uso di combustibili alternativi, sul risparmio energetico, da affidare alle Università, che potrebbero avvalersi di risorse professionali presenti sul territorio e coinvolgere in modo strutturale ingegneri, architetti, mondo del design, scuole edili, associazioni imprenditoriali di categoria».

Da Italcementi c’è apprezzamento «per lo spirito propositivo dei sindacati. Ovviamente, il nuovo assetto organizzativo di Italcementi sarà definito dopo il closing dell’operazione, previsto nella prima metà del 2016».

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