Il dominio Armani.it sottratto a Treviglio I Verdi promettono battaglia

Il dominio Armani.it sottratto a TreviglioI Verdi promettono battagliaDa sito di un timbrificio bergamasco a pagina web della multinazionale della moda. Il dominio www.armani.it, secondo una sentenza del tribunale di Bergamo dello scorso marzo, non deve appartenere al signor Luca Armani di Treviglio, ma alla Armani Spa.

A riportare alla ribalta la questione la denuncia del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana che promette battaglia, annunciando una interrogazione parlamentare e promettendo assistenza legale al piccolo imprenditore, in nome del «diritto al proprio cognome».

I fatti risalgono al 3 marzo di quest’anno, quando il Tribunale di Bergamo, con sentenza numero 634/2003 ha stabilito, nella sostanza, che il «marchio Armani» vale di più che il cognome Armani, dichiarando «l’illiceità della registrazione e dell’utilizzazione» del domain name Armani da parte di Luca Armani. «La recente sentenza del tribunale di Bergamo con cui la multinazionale Armani Spa ha sottratto il dominio armani.it al timbrificio del sig. Luca Armani colpisce - ha spiegato Cortiana - quello che si considerava un pilastro di Internet, ovvero il diritto al proprio cognome. Si toglie ai poveri per dare ai ricchi, le multinazionali, a cui tutto è dovuto e che tutto pretendono, in ogni campo».

Il senatore Cortiana ha così presentato una interrogazione parlamentare «per riaffermare i valori originari di Internet e i diritti degli utenti e delle piccole aziende a poter operare in un sistema equo e non controllato dagli interessi talvolta inconfessabili di gruppi economici molto potenti». Inoltre i Verdi, insieme all’associazione Newglobal.it, hanno deciso di offrire l’assistenza di un legale esperto di informatica al timbrificio Armani «nella speranza che questa battaglia di civiltà in difesa dell’essenza stessa di Internet possa rappresentare un primo sbarramento a ogni deriva oligarchica almeno su Internet».

(03/07/2003)

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