Italcementi, incontro al Ministero
Sospese le procedure di mobilità

Dopo l’incontro svolto al Ministero dello Sviluppo Economico di martedì 17 aprile e dopo l’incontro di mercoledì 18 tenutosi a Roma presso Federmaco con il Coordinamento Nazionale delle Rsu, la direzione aziendale di Italcementi ha accettato di sospendere la decorrenza delle due procedure di mobilità aperte il 6 aprile scorso per le società Cementir Italia Spa (50 lavoratori) e Cementir Sacci Spa (12 lavoratori).

Procedure aperte unilateralmente e tese a ridimensionare l’organico chiudendo la sede di Roma della ex Cementir e a licenziare i lavoratori della medesima rete vendita. «Ora ci vuole il massimo impegno per un piano industriale complessivo che misuri la volontà di investire in Italia da parte del gruppo Heidelberg e che dia risposte di tutela concreta ai lavoratori nell’ottica di una protezione sociale e di politiche per la ricollocazione, posizione sostenuta dal Coordinamento nazionale delle Rsu e dalle Segreterie Nazionali di Feneal Filca e Fillea» spiegano gli stessi sindacati.

Il Coordinamento delle Rsu del gruppo Italcementi sollecita il Ministero e il governo ad intervenire «per costringere la direzione aziendale a non attivare nessun licenziamento nella riorganizzazione del gruppo». «I risultati economici del gruppo nel 2017 sono positivi, l’integrazione Italcementi/Heidelberg è avvenuta in modo corretto anche con il contributo determinante dei lavoratori - spiegano i rappresentanti dei lavoratori -. Questo lo si deve riconoscere per equità sociale. I risultati che sono stati raggiunti, in termini di protezione sociale e di ricollocazione dei lavoratori, deve far riflettere tutti i soggetti coinvolti che solo con una discussione e una contrattazione complessiva si possono governare fenomeni complessi di riorganizzazione».

Il prossimo incontro si svolgerà il 27 aprile: «Le parti si sono impegnate a interloquire con il Mise per fissare un incontro che determini una discussione complessiva sull’intero gruppo e per tutti i lavoratori dipendenti, anche quelli attualmente in cassa integrazione» commentano i sindacati.

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