La crisi non si ferma e il lavoro latita?
Il laureato s’inventa l’hamburgheria

l termine «rookie» è un prestito dal gergo degli sport americani e indica le matricole, ovvero gli ultimi arrivati. Anche per questo motivo, Marco Zanni e Luca De Stefano hanno affibbiato questo nome alla loro creatura.

l termine «rookie» è un prestito dal gergo degli sport americani e indica le matricole, ovvero gli ultimi arrivati. Anche per questo motivo, Marco Zanni e Luca De Stefano hanno affibbiato questo nome alla loro creatura, il locale aperto in via San Bernardino, di fronte alla Biblioteca Tiraboschi.

E, siccome la parola rookie richiama pure l’ambiente accademico, ecco servito l’aggancio con l’università: una clientela composta in gran parte da studenti in pausa, ma anche la scelta di aprire una hamburgeria come conseguenza di una laurea rimasta nel cassetto, senza sbocco nel mondo del lavoro.

Ventotto anni Marco, venticinque Luca, ex compagni di corso alla Facoltà di Economia (ad un tiro di schioppo da dove ora interagiscono gomito a gomito) ed un destino simile, fatto di qualche lavoretto, una sfilza di «le faremo sapere» e di stage senza futuro: in due anni da laureato, Marco è andato avanti e indietro dall’Italia, vivendo a Londra e Belfast e scoprendo nel Regno Unito i segreti della ristorazione, anche dall’angolazione di semplice cameriere o lavapiatti.

«In Italia, ad ogni colloquio ci veniva richiesta esperienza, che però non abbiamo mai avuto la possibilità di fare. Quest’estate, lavorando insieme in un estivo in città, ci è venuta l’idea, che abbiamo deciso di mettere in pratica a metà ottobre, di fronte ad ulteriori buchi nell’acqua», spiega Zanni. Da lì l’idea di «Rookie – Burger & Coffee»: «Offriamo anche la colazione, ma il punto forte sono gli hamburger: in stile americano, perché quelli sono i migliori. Sarebbe sciocco pensare di cambiarli: il prodotto non sarebbe all’altezza, un po’ come la pasta negli Stati Uniti. Ma una scelta di questo genere non significa minore qualità, anzi: ogni giorno, veniamo riforniti da macelleria e panificio, perché il livello qualitativo deve essere alto». Aperto tutti i giorni dalle 8 alle 21,30 (la domenica, però, orario ridotto dalle 18 in poi), con diverse novità assolute, come l’hamburger per vegani e, soprattutto, il servizio a domicilio.

E la laurea, in tutto ciò, non serve a nulla? Sbagliato. «Può sembrare strano, ma è stata fondamentale –rivela Zanni-: le lezioni di economia aziendale si sono rivelate indispensabili. Senza una buona gestione, sarebbe impossibile sopravvivere». Ma, una volta arrivati dall’altra parte della riva, i due ex speditori di curricula non hanno cambiato atteggiamento: «Cerchiamo di dare il massimo spazio ai giovani: all’interno del locale, è presente un’esposizione di foto di Paolo Testa, mentre della parte grafica si è occupato Mattia Offredi. Due giovani bergamaschi. E se le cose andassero bene, vorremmo farci affiancare da qualcuno, visto che al momento, includendo la gestione, lavoriamo fino a diciassette ore al giorno». Così, due settimane dopo l’apertura (questa sera è in programma l’inaugurazione ufficiale), il rookie si sente un po’ meno l’ultimo arrivato.

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