La nuova segreteria Fiom-Cgil:
49 voti favorevoli e 31 contrari

«Con l’elezione della nuova segreteria si chiude oggi la dibattuta fase congressuale della Fiom-Cgil di Bergamo» ha detto poco fa il segretario generale dei metalmeccanici Cgil, Eugenio Borella, a conclusione dei lavori del direttivo.

«Con l’elezione della nuova segreteria si chiude oggi la dibattuta fase congressuale della Fiom-Cgil di Bergamo» ha detto poco fa il segretario generale dei metalmeccanici Cgil, Eugenio Borella, a conclusione dei lavori del Comitato Direttivo alla Casa del Giovane di via Gavazzeni.

«La segreteria è espressione della maggioranza che il percorso del Congresso ha indicato. Non è stato possibile percorrere altre vie anche perché non esiste una condivisione comune del Documento programmatico della Fiom».

Con 49 voti favorevoli sugli 86 componenti del Comitato Direttivo (i voti contrari sono stati 31) l’organismo dirigente di categoria ha dunque eletto la segreteria composta da: Emilio Capitanio (Lovato), Diego Cremaschi (Schneider Electric), Paola Guerini, Elisabetta Martinelli (Lupini Targhe) e Claudio Ravasio.

Qui di seguito, il testo del Documento assunto dalla segreteria: «Con la conclusione della fase congressuale e l’elezione dei gruppi dirigenti ad ogni livello diventa assolutamente prioritario un impegno da parte di tutta la categoria nella direzione delle decisioni assunte a partire dal documento programmatico e dal documento conclusivo approvato dal congresso territoriale».

«Oggi, l’elezione della segreteria completa anche nel territorio l’elezione dei gruppi dirigenti sulla base delle posizioni politiche espresse nella fase congressuale. Organo esecutivo che dovrà muoversi sulla base delle decisioni assunte in grado di valutare di volta in volta sia le difficoltà sia i risultati che dovranno essere perseguiti. In relazione a ciò, fin dai prossimi giorni dovranno essere rinnovate le Rsu a partire da quelle scadute».

«Per questo proporremo a Fim e Uilm territoriali la definizione di un calendario di rinnovi che entro l’estate dia davvero il senso dell’avvio di un percorso di democrazia nei luoghi di lavoro a partire dall’elezione dei delegati sindacali e che si consideri anche la possibilità di sottoscrivere accordi sindacali in cui sia data certezza di voto ai lavoratori in caso di presentazione di piattaforme e sottoscrizione di ipotesi di accordo.

A questo percorso seguirà una prima valutazione dell’andamento e dei risultati nel prossimo Direttivo Fiom-Cgil».

«Come Fiom-Cgil, se da un lato possiamo affermare che l’erogazione del bonus di 80 euro è una prima risposta positiva al problema reddituale di milioni di lavoratori, non possiamo sicuramente esitare nell’esprimere un giudizio particolarmente negativo sul primo provvedimento del Governo riguardante il mercato del lavoro. È un provvedimento che liberalizza il mercato del lavoro come da anni richiesto dalle imprese e che cancella qualsiasi tutela e diritto per le lavoratrici e i lavoratori, senza produrre alcun risultato in termini di lotta alla precarietà e alla disoccupazione».

«Questa situazione rende importante anche prese di posizioni da parte delle Rsu, non escludendo iniziative sindacali di ogni genere come già avvenuto sul territorio. Inoltre, non può essere continuamente sottovalutato e rimandato il problema legato alla riforma pensionistica Fornero a partire dal problema degli esodati fino alle pesanti conseguenze che ormai da mesi si presentano in molte realtà lavorative».

«Per questo diventa importante che da parte della Cgil venga valutata fin da subito la possibilità di definire una piattaforma unitaria che includa anche i punti e gli obbiettivi che la categoria ha indicato nei documenti congressuali. Il tema della previdenza assume per tutta categoria e per le Rsu un carattere di notevole importanza. Per tale ragione vanno promosse e sostenute dalle Rsu tutte quelle iniziative tra cui assemblee, presidi e iniziative di mobilitazione che hanno l’obiettivo di riaprire una vera vertenza che elimini i peggioramenti introdotti e estenda principi di equità e solidarietà tra i lavoratori».

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