La ricetta dei sindacati per la ripresa
Un manifatturiero che sia innovativo

Le riflessioni per uscire dalla crisi di Piccini (Cisl), Bresciani (Cgil) e Cicerone (Uil). Servono politiche che nascono dal territorio, capaci di attrarre nuovi investimenti ed attività imprenditoriali: un manifatturiero innovativo e di qualità.

«Ricette magiche non ci sono» taglia corto il segretario generale della Cisl di Bergamo, Ferdinando Piccinini: «Ma serve l’impegno di tutti per dare nuovo slancio ad un manifatturiero innovativo e di qualità che può e deve essere ripensato grazie anche al sostengo di politiche propositive che debbono scaturire dal territorio».

La ricetta della ripresa per i sindacati passa da qui: «Occorre investire sull’iniziativa imprenditoriale creando condizioni favorevoli alle nuove imprese e motivazioni valide capaci di attrarre investimenti. Ma di certo va abbandonata l’idea di politiche industriali disegnate su settori specifici (come vuole una certa sinistra, politica e sindacale) da incentivare e dai quali costruire la ripresa». aggiunge Luigi Bresciani (Cgil)

«L’unica svolta per l’occupazione potrebbe arrivare dall’avvio e dalla messa a regime di nuove attività imprenditoriali (si spera anche ad alto valore aggiunto)» spiega Marco Cicerone, segretario generale della Uil di Bergamo. «Ma occorre domandarsi che cosa possono fare concretamente, su questo tema, i vari soggetti che operano sul territorio».

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