Le box si mangiano anche al ristorante
Da Gorle My Cooking Box in Germania

My Cooking Box, azienda di Gorle, continua a crescere e per farlo ha lanciato la sua seconda campagna di crowdfunding. La start up, fondata dalle bergamasche Chiara Rota e Francesca Pezzotta, punta non solo a crescere con il numero di box culinarie made in Italy che stanno facendo il giro del mondo: il nuovo obiettivo è quello di aprire i sui primi punti vendita dove commercializzare direttamente i prodotti, mangiarli e a raccontarli attraverso dei veri e propri show-cooking.

Nata nel 2015, l’azienda ha deciso così di avviare una nuova campagna on line per raccogliere una base di 800 mila euro: «Ci affidiamo, ancora una volta, all’equity crowdfunding per trovare nuovi investitori e soci che credano in questo ambizioso progetto imprenditoriale. Con questi fondi apriremo entro il 2018 a Milano, in una zona centrale, e a Monaco di Baviera il prossimo anno» spiega Chiara Rota.

Gia nel 2016 la startup aveva creduto nella raccolta di capitali on line, lanciando una prima campagna avviata con l’idea di raccogliere 50 mila euro: il progetto aveva fruttato invece 200 mila euro, andando addirittura in overfunding del +400%. «Una cifra che ha permesso di costruire un sito di e-commerce dedicato, ampliare l’offerta con nuove box di ricette regionali e intraprendere un primo percorso di crescita verso i mercati esteri - continua Chiara Rota -. Ora nei primi 4 giorni di questa nuova campagna abbiamo raccolto oltre 200 mila euro e con la chiusura a fine luglio crediamo di superare nuovamente il nostro obiettivo fissato a un massimo di 700 mila euro: siamo già a quasi 400 mila euro».

Crescono anche le box, che contengono al loro interno tutti gli ingredienti, dosati al punto giusto, per cucinare un piatto da chef, tipico di un territorio italiano. «Dagli spaghetti alla polenta, dalle trofie ai paccheri, fino alla pappa al pomodoro: abbiamo in attivo già 8 ricette e a breve usciremo con il risotto alla milanese e una linea di pizze gourmet dopo che abbiamo appena lanciato la cena siciliana in collaborazione con la storia azienda parmense di Rizzoli Emanuelli che propone le sue acciughe in salsa piccante».

Un progetto che piace: dopo 19 mila box prodotte nel 2017 e un fatturato di 200 mila euro, «la crescita stimata per il 2018 è del 300%» anticipa Rota.

«Con gli store non ci fermeremo: a partire dal 2018 e per i prossimi cinque anni, saranno avviati altri tre punti vendita diretti in Germania e Regno Unito e di 30 in franchising distribuiti in tutta Europa - continua Chiara Rota -. Il mercato italiano funziona, così come quello britannico, francese e tedesco. Stiamo lavorando intensamente per costruire la rete a Est, per arrivare in tutta l’Asia».

Perchè il cibo italiano è un valore aggiunto, soprattutto se all’insegna di prodotti di qualità e contro lo spreco alimentare: «A credere in My Cooking Box anche la società di consulenza Ernst & Young, che si è affiancata, in qualità di partner, nella definizione e nello sviluppo del progetto retail che si estenderà. Ora con le box siamo presenti in 22 nazioni nel mondo» continua Rota, con una spinta nell’export che arriva anche grazie ad Amazon: «Per il nostro prodotto è stata creata una categoria di vendita apposta, “Diventa uno chef”, che ci sta promuovendo su tutto il mercato internazionale: il mondo on line andrà così a braccetto con i nuovi punti vendita, strategici per far conoscere il progetto made in Italia e spingere sul mondo dei turisti, sempre più attendi al cibo del nostro Paese».

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