Lombardia: saldi dal 4 gennaio
Bergamo spenderà meno di tutti

Al via il 4 gennaio i saldi invernali in Lombardia, anche per chi ha rinunciato all’acquisto natalizio, rimandando la spesa in attesa dell’articolo scontato. A Bergamo si spenderà meno che nelle altre città della Lombardia: in media soltanto 104 euro.

Al via il 4 gennaio i saldi invernali in Lombardia, anche per chi ha rinunciato all’acquisto natalizio, rimandando la spesa in attesa dell’articolo scontato. Per i saldi, preannunciati già nella settimana precedente l’avvio ufficiale, secondo una stima dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza, complessivamente le famiglie lombarde spenderanno circa 380 milioni di euro, con un budget per acquirente che passa da 146 euro dello scorso anno a 128 euro. Acquistano di più gli adulti (con un budget di 145 euro destinati ai saldi ), di meno gli over 65 (85 euro).

Se per la crisi solo il 44% delle famiglie potrà approfittare delle occasioni (dato che sale al 52% per quelle con un reddito alto e scende al 29% per quelle a basso reddito), comunque, rispetto allo scorso gennaio, resta stabile la percentuale di coloro che faranno acquisti durante i saldi: a gennaio 2012 era il 43%, oggi si attesta al 44%.

Meno famiglie hanno invece già acquistato prima dei saldi: dal 16% del 2012 al 14% di quest’anno. Rincorsa all’affare soprattutto a Varese dove si spende di più (164 euro il budget ad acquirente, 131 a Monza, 125 a Milano, meno a Bergamo: soltanto 104 euro). Nel capoluogo lombardo e a Monza resta la percentuale più alta delle famiglie che ha acquistato prima dei saldi: circa 1 su 5. È quanto emerge dalla indagine «Le famiglie e le festività natalizie. Monza e Brianza e Lombardia. Dicembre 2013», realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-Ricerche e in collaborazione con DigiCamere.

«Anche quest’anno ci auguriamo - ha dichiarato Enrico Origgi, membro di Giunta della Camera di commercio di Monza e Brianza - che i saldi possano rappresentare per il comparto del commercio una boccata d’ossigeno per aprire il 2014 con un nuovo slancio, nell’attesa di provvedimenti strutturali per la crescita e la ripresa, che incrementino il reddito disponibile e quindi il potere d’acquisto delle famiglie».

Che cosa hanno trovato le famiglie lombarde sotto l’albero - Anche in tempo di crisi le famiglie lombarde non hanno rinunciato alla tradizione dei regali natalizi, spendendo in media, tra rinunce e accorgimenti, circa 142 euro a famiglia, poco di più dello scorso anno (134 euro). E per far quadrare i conti, anche se il budget medio è in aumento, il 43% delle famiglie ha scelto di fare meno regali e il 24% ha rinunciato all’acquisto.

C’è chi ha «sacrificato» i festeggiamenti al ristorante (6%), chi le vacanze invernali (3%) e il 12% ha risparmiato, rispetto allo scorso anno, per le «grandi mangiate» in famiglia. Il giro d’affari destinato ai regali di Natale delle famiglie lombarde ha raggiunto 620 milioni di euro. Sotto l’albero ha vinto ancora la tradizione: i lombardi hanno acquistato soprattutto «classici» regali, abbigliamento, accessori e calzature (52%), ma anche libri, dischi, cd e giocattoli (32%) e, in controtendenza rispetto alle abitudini dell’anno passato, gioielli e articoli di bigiotteria (6% contro l’1% del 2012).

La busta «della nonna» resta ancora la scelta migliore per il 17% dei lombardi mentre solo il 5% quest’anno ha optato per i “regali utili” per la casa (l’anno scorso era il 13%). Invariata rispetto allo scorso anno anche la scelta per l’elettronica di consumo, dai cellulari ai pc ai giochi elettronici (16%), così come quello per i beni alimentari (16%). Centri commerciali e ipermercati sono stati il regno dei regali per oltre 6 famiglie lombarde su 10 (nel 2012 erano 8 su 10).

Quest’anno sono aumentati gli acquisti per il Natale nelle grandi catene (dal 20% del 2012 al 30% attuale), così come nei negozi di vicinato e di quartiere e nelle botteghe artigiane (dal 7% al 10%). Si è dimezzato il numero di chi ha scelto di acquistare all’interno di grandi outlet (6% contro il 12% del 2012) mentre è rimasto invariato il dato sugli acquisti on line (4%) e il numero di coloro che hanno scelto i loro regali tra le bancarelle dei caratteristici mercatini e delle fiere di Natale (10%).

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