Lovli.it cresce ancora
Nuovi investori per Galimberti

Ha meno di due anni e Lovli.it cresce in fretta con obiettivi sempre più ambiziosi e una base solida su cui muovere i prossimi passi. Il sito e-commerce del design made in Italy ha ricevuto un finanziamento di 520 mila euro dal network italiano di business Italian Angels for Growth (Iag) e da altri quattro investitori.

Ha meno di due anni e Lovli.it cresce in fretta con obiettivi sempre più ambiziosi e una base solida su cui muovere i prossimi passi.

Il sito e-commerce del design made in Italy, nato nell’ottobre 2012 da un’idea del bergamasco Alberto Galimberti - di Fara Gera d’Adda - e del romagnolo Tiziano Pazzini, ha infatti ricevuto un finanziamento di 520 mila euro dal network italiano di business Italian Angels for Growth (Iag) e da altri quattro investitori, tre bresciani e un napoletano: «Un finanziamento importante che risponde alla nostra richiesta di fondi per crescere con un piano di sviluppo sull’estero – spiega Galimberti -. L’avvicinamento a Iag e stato lungo e laborioso ma di grande soddisfazione: questo network, molto simile a quelli presenti negli Stati Uniti e in Inghilterra, sostiene 4-5 realtà emergenti all’anno, per lo più nell’ambito della sanità e dell’hi-tech. In un mercato come quello italiano e in questi tempi, un finanziamento del genere è una spinta molto importante». Che permetterà a Lovli, nei prossimi tre anni, di crescere, espandendosi fortemente a livello internazionale - dove ha iniziato a vendere da un anno esatto - partendo dalla tecnologia mobile: «A luglio lanceremo l’applicazione che renderà il nostro e-commerce accessibile anche da un semplice smartphone o tablet» commenta Galimberti. Un passo avanti anche nel fatturato: «Ogni mese cresciamo del 20% rispetto a quello precedente – continua – e attualmente fatturiamo intorno ai 3 mila euro al giorno».

E la soddisfazione traspare nei sorrisi di questi due giovani 30enni «Siamo partiti lasciando un impiego all’estero per ritornare in Italia e spingere proprio sul design del nostro Paese, mettendolo in Rete, in uno spazio virtuale che collega il made in Italy e l’originalità del prodotto a tutto il mondo». Con qualche numero e curiosità: in due anni oltre 10 mila sono i pezzi già venduti in questo network del design, realizzati da più di 400 tra designer e marchi italiani; 100 mila iscritti sono presenti sulla piattaforma e-commerce e altrettanti sulla pagina Facebook. «I pezzi più venduti? Lampade e librerie con, da parte nostra una continua ricerca di nuovi talenti del design: continuiamo a spingere sul made in Italy, ma non solo sui nomi noti, cercando di promuovere anche piccoli brand, l’artigianalità locale. Riceviamo un centinaio di candidature al mese, ma noi continuiamo a fare scouting: due persone del nostro staff hanno proprio questa funzione».

E intanto il numero dei dipendenti è cresciuto: «Ora siamo in 12 e pensiamo di aumentare ancora nei prossimi anni, in vista di un maggiore sviluppo internazionale, in particolare negli Stati Uniti». Il 50% del fatturato di Lovli è già coperto dall’export, con l’America al primo posto: «Ora dobbiamo spingere massicciamente sulla comunicazione. In Italia, invece, Milano e Bergamo restano due città al top della lista delle località dove più vendiamo» continua Galimberti, che ben pianifica il suo lavoro: «Effettivamente tutto sta andando come progettato: il mondo del design sta reggendo nonostante la crisi e la creatività de l prodotto, il suo essere artigianale e nuovo, danno un forte valore aggiunto soprattutto sul mercato estero». E, sempre rispetto al business plan previsto, Galimberti una previsione futura ce l’ha già: «Raggiungere il primo milione tra qualche mese, e tra 5 anni arrivare ai 16 milioni di fatturato». Il giovane Lovli punta in alto.

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