L’ingresso di Bpb nella Popolare di Ancona Cominciato l’appello contro decisione del Tar

Prima udienza del processo d’ appello in cui Banca Popolare di Ancona e Banca Popolare di Bergamo (attualmente confluita in Bpu) chiedono la revoca della decisione del Tribunale di Ancona con la quale venivano annullate le delibere assembleari del 1995 che permisero all’ istituto di credito bergamasco di fare il suo ingresso nel capitale della banca marchigiana.

Oggi, davanti al giudice relatore Stefano Formiconi, le parti hanno precisato le proprie conclusioni. Avranno invece 60 giorni di tempo per depositare le memorie conclusionali e 20 per le repliche. Poi il collegio tratterrà la causa per la sentenza, decidendo contestualmente se accettare o meno la documentazione depositata oggi dai ricorrenti (avv. Moccheggiani per la Bpan e avv. Mastri per Popolare di Bergamo) per dimostrare gli ottimi risultati ottenuti dalla Bpan dopo la fusione con la banca lombarda.

Secondo i ricorrenti l’ operazione del ’95 fu del tutto legittima mentre la conferma dell’ annullamento delle delibere produrrebbe un enorme danno all’ istituto di credito.

Tesi opposta sostengono, invece, alcuni grandi e piccoli azionisti della Bpan (Gennaro Pieralisi e Francesco Merloni, assistiti dall’ avv. Paoli; Mario Pesaresi, Massimo Virgili e Walter Darini, rappresentati dall’ avv. Micucci e Pizzirusso) secondo i quali la sentenza di primo grado deve essere confermata.

Il verdetto aveva cancellato le decisioni assembleari riguardanti l’ aumento del capitale sociale riservato alla Banca Popolare di Bergamo, l’ emissione di un prestito obbligazionario convertibile in azioni per 850 miliardi di vecchie lire e la contestuale trasformazione della Popolare di Ancona da cooperativa in società per azioni. La sentenza è prevista fra tre o quattro mesi.

(30/09/2004)

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