Melegatti, sfornato l’ultimo pandoro
La produzione riprenderà per Pasqua?

È confermato che da mercoledì 13 dicembre alla Melegatti scatterà la cassa integrazione per i lavoratori della storica azienda dolciaria.

E’ confermato che da mercoledì 13 dicembre alla Melegatti scatterà la cassa integrazione per i lavoratori della storica azienda dolciaria. Martedì è cessata la produzione nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto (Verona), da dove sono usciti gli ultimi pandori. «La cassa integrazione era prevista e concordata tra i sindacati e la proprietà al tavolo di concertazione in Prefettura» ha ribadito Lucia Perina, segretario generale della Uil di Verona. «C’è un percorso delineato - ha aggiunto - che prevede un rientro graduale dei lavoratori alla piena occupazione, speriamo in tempi molto brevi, in vista della campagna di Pasqua».

«Negli anni scorsi - ha spiegato Paola Salvi, segretario Flai-Cgil - il periodo dopo le festività natalizie veniva utilizzato per le ferie degli operai in attesa di ripartire con l’attività per la produzione delle colombe pasquali». Anche il direttore generale di Melegatti, Luca Quagini, ha sottolineato che «l’azienda rimane in attesa del via libera dal tribunale per partire con la campagna pasquale, subito dopo l’Epifania». Se arriverà l’autorizzazione dei due commissari, la cassa integrazione potrà essere sospesa, almeno per i lavoratori che saranno richiamati alle linee produttiva. Intanto, con l’intervento del fondo maltese Abalon, che ha garantito un prestito da sei milioni di euro, è stato possibile sfornare un milione 575mila pezzi tra pandori e panettoni che sono andati letteralmente a ruba grazie alla campagna di solidarietà promossa sui social. Ma la crisi di Melegatti è ancora lontana dal vedere la soluzione: la società fondata nel 1894 da Domenico Melegatti ha 10 milioni di euro di esposizione con le banche e 12 milioni di debiti verso i fornitori.

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