Mettere il Tfr in busta paga?
L’idea piace. «Ma senza tasse...»

«Potremmo mettere il Tfr mensilmente in busta paga. È complicato - ha detto il premier Matteo Renzi - ma se trovassimo il modo di dare liquidità alle piccole e medie imprese potrebbe essere una soluzione». La discussione sul tema è interessante e s’è subito animata. Che ne pensi?

«Potremmo mettere il Tfr mensilmente in busta paga. È complicato - ha detto il premier Matteo Renzi - ma se trovassimo il modo di dare liquidità alle piccole e medie imprese potrebbe essere una soluzione». La discussione sul tema è interessante e s’è subito animata.

«Ci sono pro e contro - ha detto il governatore della Lombardia, Roberto Maroni -. Anticipare in busta paga il Tfr significa avere qualche soldo in più, però poi non ci sarà più quella somma da investire alla fine del rapporto di lavoro. Si può anche anticipare il Tfr in busta paga ma non deve essere tassato come la retribuzione ordinaria, altrimenti significherebbe aumentare le tasse, sarebbe un’altra furbata».

«Se il Tfr deve essere anticipato - ha aggiunto Maroni - io lo metterei per intero, al lordo, analogamente a quanto avevo fatto io da ministro con il “super bonus” per chi aveva i requisiti per andare in pensione. Chi si fermava volontariamente aveva in busta paga anche i contributi. Se no, è una fregatura, cioè si ha l’illusione di avere più soldi ma si pagano più tasse».

Il tema del Tfr e la manovra

La manovra 2014-2016 sarà di 20 miliardi. I soldi per finanziarla «si trovano»: gli interventi andranno da 1,5 miliardi per i nuovi ammortizzatori sociali previsti dal Jobs act, fino al miliardo per stabilizzare gli insegnanti. Si va inoltre verso uno stop l’anno prossimo per il patto di stabilità interno dei Comuni. Ma soprattutto il governo ragiona appunto sull’ipotesi di lasciare nella busta paga dei lavoratori una parte del trattamento di fine rapporto.

Il premier, Matteo Renzi, tratteggia così a grandi linee gli interventi della prossima manovra durante la trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa e conferma la sua promessa: «Non ci sarà un cent di tasse in più». Anzi, un’altra promessa viene ribadita dall’ex sindaco di Firenze: «Stabilizzeremo il bonus di 80 euro». E i soldi? «I soldi si trovano»

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Renzi racconta di aver avuto un ultimo confronto con il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e quello del Welfare, Giuliano Poletti, proprio per mettere a punto la parte che riguarda i nuovi ammortizzatori prevedendo, ad esempio “un’indennità a chi oggi non ne ha, cioè 1,3 milioni di Cococo.

Una generazione allo sbando e abbandonata al precariato. Per questi sarebbero stati individuati 1,5 miliardi che saranno cifrati in legge di Stabilità.

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