Borsa: Europa resta positiva, Milano giù
Giornata sotto il segno della volatilità

E ora, dall’Asia all’Europa passando per gli Stati Uniti, tutti gli occhi sono puntati sui mercati dopo l’annuncio delle dimissioni di Matteo Renzi.

Le borse europee si portano sotto il segno più dopo aver aperto in terreno negativo. L’indice Euro Stoxx 50 è a +1,42%, Londra a +0,83%, Parigi a +1,34%, Francoforte +1,88%. Bene anche la Spagna, con Madrid che sta a +1,1%. Anche Piazza Affari torna a viaggiare in positivo, segna +0,1% a 17.109 punti.

Il 4 dicembre non segna la fine del mondo, gli analisti sembrano concordi ma è un ostacolo in più per la ricapitalizzazione delle banche italiane. «La vita in Italia va avanti anche dopo il Referendum, politicamente ed economicamente» commentano in un report gli analisti di Banca Imi. Il risultato e la conseguente instabilità politica «ostacolerà la ricapitalizzazione delle banche italiane, perchè - osserva Vontobel - mette in dubbio la capacità dell’Italia di riformare se stessa e aumentare la crescita tendenziale, prerequisito essenziale per la sostenibilità del debito sovrano». I titoli bancari restano sotto i riflettori ma lo scenario intorno non dovrebbe cambiare se non per un’aumentata volatilità.

Le principali Borse europee hanno infatti aperto in terreno negativo: l'incide Euro Stoxx ha segnato -0,52%, Londra ha aperto a -0,33%, Parigi a -0,49% a quota 4.506,66 in apertura, e Francoforte -0,18% a quota 10.494,64. Poi il rialzo.

Le contrattazioni nella mattinata sono rimaste in positivo su tutte le principali Borse europee, con l’Euro Stoxx 50 che si porta a metà mattina attorno al +1,6%. Vola Fancoforte, a + 1,7%, bene Parigi che segna +1,3%, mentre Londra va a +0,7%. In positivo anche Madrid, +1,25%, e Vienna, che all’indomani della vittoria alle presidenziali di Alexander Van der Bellen, viaggia in positivo con un +0,95%.

La reazione più evidente del referendum è stato anche il crollo dell’euro, che è scivolato ai minimi degli ultimi 20 mesi, poco sopra quota 1,05 sul dollaro. Peggio di quanto accadde subito dopo lo shock della Brexit, sottolineano gli analisti. La Borsa di Tokyo ha aperto in calo dello 0,41%. La moneta unica subito dopo il passo indietro del presidente del Consiglio italiano è scivolata a 1,0506 dollari, il livello più basso dal marzo 2015, per poi risalire leggermente a quota 1,0524 dollari (-1,3%). La prospettiva della parità fra moneta unica e biglietto verde - sostengono alcuni commentatori - non è più così improbabile.

La Borsa di Milano torna in terreno negativo. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib infatti registra un -0,13%, dopo aver navigato buona parte della mattinata sotto il segno più. Ad appesantire il listino in una giornata caratterizzata da grande volatilità sono ancora le banche, in sofferenza dopo il risultato del referendum costituzionale e le dimissioni di Matteo Renzi. In particolare Mps vira di nuovo in negativo, -2,1%, mentre Popolare di Milano e Banco flettono e segnano rispettivamente -5,6% e -5,4%, tra un susseguirsi di sospensioni in asta di volatilità. Unicredit è sempre pesante, a -3,65%. Ubi in controtendenza sale dello 0,96%. Restano in positivo Saipem, +3%, Moncler, +2,8%, e Leonardo-Finemccanica, +2,9%.

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