Occupati: 17 mila in meno in sei anni
A Bergamo va peggio che in Lombardia

Il livello dell’occupazione in Bergamasca è diminuito nel corso degli ultimi sei anni di oltre 17 mila unità con un calo del -3,8%.

Ma quello che preoccupa di più è che la variazione negativa nella nostra provincia è più marcata di quelle registrata per l’Italia (811 mila occupati in meno pari al -3,5%) e ancor più rispetto a quella in Lombardia (37 mila occupati in meno pari al -0,9%).

Il dato emerge dalla relazione del Servizio Studi della Camera di Commercio di Bergamo. La perdita di occupazione nell’ultimo anno - 8.700 lavoratori in meno - è consistente ma, sottolineano dalla Camera di Commercio, «va probabilmente ridimensionata tenendo conto delle oscillazioni piuttosto erratiche successive al 2011 e della crescita “anomala” nel 2013». Per questo motivo si è preso un riferimento di più lungo termine, cioè il periodo pre-crisi rappresentato dal dato medio del 2008.

La riduzione degli occupati riguarda in larghissima parte i dipendenti (-16 mila tra 2008 e 2014) e in minor misura i lavoratori indipendenti (un migliaio in meno nei sei anni). È dovuta alle massicce perdite dell’industria (14 mila occupati in meno nell’arco dei sei anni nell’industria in senso stretto e ben 17 mila in meno, pari al -30%, nell’edilizia), parzialmente compensate dai servizi (che crescono di 10 mila occupati tra 2008 e 2014 con un contributo di 11 mila nelle altre attività dei servizi e una perdita di un migliaio di occupati nel commercio, alberghi e ristoranti). Gli occupati in agricoltura aumentano di poco ma costantemente negli ultimi tre anni sia a Bergamo che in Lombardia.

I tassi di occupazione, cioè il rapporto tra occupati e popolazione in età lavorativa, sono in calo costante per i 263 mila occupati maschi a Bergamo: dal 77,5% negli anni pre-crisi al 70,4% nel 2014, un valore per la prima volta inferiore al dato medio regionale anche se pur sempre superiore alla media nazionale.

Le donne occupate a Bergamo (184 mila nel 2014) sono aumentate rispetto al 2008 ma il tasso di occupazione femminile a Bergamo (51,4% nel 2014) non accenna a salire e resta sempre molto distante dal valore medio regionale (57,5%).

I tassi di occupazione per classi di età evidenziano un drastico peggioramento per i giovani nell’età cruciale per il lavoro: a Bergamo il tasso di occupazione tra i 18 e i 29 anni cala nel 2014 al 44,1% (era al 51,7% solo un anno prima), un valore sempre superiore al dato medio nazionale (34,7%) ma che scende al di sotto della media lombarda (46,8%). Tra le giovani donne tra 18 e 29 anni il tasso di occupazione cala al 38,5%.

All’altro estremo, l’innalzamento dell’età pensionistica sospinge il tasso di occupazione tra i 55 e i 64 anni di età al 43,7%, contro il 36% dell’anno precedente.

Tutti i dettagli nello studio allegato

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