Occupazione femminile: Bergamo al secondo posto in Lombardia

Bergamo seconda città della Lombardia per quanto riguarda l’occupazione femminile che, a livello regionale, risulta in crescita. È ciò che rivelano i dati raccolti dalla Cisl Lombardia e resi noti in occasione di un incontro a Milano sul tema «Donne e lavoro». Secondo la ricerca, nel decennio 1993-2003 il tasso di occupazione delle donne ha raggiunto in Lombardia quota 52,4%, con un incremento di 250mila assunzioni femminili. Di contro, resta in crescita la tendenza ad abbandonare il lavoro dopo i 50 anni. Negli ultimi dieci anni, infatti, è diminuita del 22,5% la partecipazione al lavoro delle donne tra i 50 e i 60 anni. Nella fascia d’età tra i 40 e i 50 il calo è stato del 6%. Tra i 30 e i 40 anni, invece, si parla di un incremento dal 67% (1993) al 70% (2003).

Per quanto riguarda invece la distribuzione territoriale, Milano si conferma in testa con il 61% dell’occupazione femminile, seguita da Bergamo e Brescia. «Le donne escono dal mercato - ha spiegato Valeriano Formis, responsabile del mercato del lavoro della Cisl Lombardia - per dedicarsi alle attività di cura di bambini piccoli, anziani e disabili. È quindi necessario pensare ad interventi e progetti per aiutare il mondo femminile a conciliare il lavoro e le attività di assistenza».

Le donne assunte negli ultimi dieci anni sono state 254mila, soprattutto con contratti a tempo indeterminato e nei settori da tempo a prevalenza femminile: bancario-assicurativo, informatica e sanità. Nel settore dell’abbigliamento il tasso di assunzioni «rosa» è del 78,9%. Ma la carriera è ancora difficile per le donne, rappresentate marginalmente tra i dirigenti con il 9,9% e tra i quadri con il 21,5%. Più in equilibrio, invece, la situazione tra gli impiegati, dove si registra il 46% di occupazione femminile.

(28/12/2004)

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