Parmalat, rilancio senza esuberi

Il ministro Marzano fiducioso per il futuro del gruppo che controlla anche Lactis. Pesa la finanza, ma a livello industriale tutto è a posto. Garanzie sul piano Bondi

«Mi pare che le cose si mettano in maniera promettente. Quest’anno le perdite saranno ridotte, l’anno prossimo ci saranno utili, ancora utili l’anno successivo. Utili significativi che dischiuderanno la possibilità anche di un ingresso in Borsa della Newco». È il giudizio sul futuro del gruppo Parmalat (a cui fa capo, lo ricordiamo anche la Lactis di Albano Sant’Alessandro) espresso dal ministro delle Attività Produttive, Antonio Marzano, a margine della visita allo stabilimento di Collecchio. Marzano si è soffermato sulle condizioni che hanno permesso all’azienda di Collecchio di essere salvata dopo il crac del dicembre scorso. In primo luogo, ha spiegato Marzano, Parmalat è da sempre stata interessata da «innovazione del processo produttivo e anche da innovazione da prodotto». Il ministro delle Attività Produttive ha inoltre sottolineato come le maestranze siano «preparate professionalmente». Come terza condizione il ministro ha sottolineato l’ottimo lavoro svolto dal commissario straordinario Enrico Bondi e la quarta condizione indicata da Marzano è invece il marchio Parmalat «che ha un valore nazionale e internazionale».

Per quanto riguarda il futuro occupazionale dei lavoratori di Collecchio Marzano ha ribadito che il piano industriale non produrrà esuberi se non quelli dettati dai pensionamenti. «Con ogni probabilità i lavoratori che usciranno per motivi di pensione non saranno sostituiti - ha spiegato Marzano - ma a parte questi non ci saranno tagli al personale».

Se le cose stanno andando bene per la Parmalat dal punto di vista industriale per il ministro Marzano resta però «il problema finanziario». «Il vero problema è quello finanziario» ha detto. «Il commissario sta lavorando bene anche su questo fronte con le banche italiane, quelle estere e con i creditori.Tutto questo fa parte di un piano, di un programma che è allo studio del Comitato di Sorveglianza e dei nostri uffici - ha continuato Marzano rispondendo poi a chi gli chiedeva dei concambi -. Appena il piano avrà avuto il parere del Comitato di Sorveglianza e dei miei uffici potremo dire qualcosa».

«Aspettiamo la trattativa sul piano di Bondi. Il confronto al ministero delle Attività produttive dovrebbe iniziare attorno al 15 luglio». Antonio Mattioli, della Flai-Ggil, riassume in questa frase le perplessità dei delegati dei lavoratori Parmalat, riunitisi al municipio di Collecchio dopo la visita del ministro Marzano. «L’incontro tra Marzano, Bondi, i dirigenti dell’azienda e l’esecutivo delle Rsu - spiega Enrico Barbuti, delegato Cgil - sarà durato in tutto dieci minuti. Bondi ha ringraziato il ministro per il decreto che consente la continuità produttiva, a differenza di quel che accade in altre nazioni dove gli stabilimenti Parmalat non si capisce ora di chi siano». Ma «rimane da parte nostra - termina barbuti - la perplessità per la finora mancata convocazione al ministero per entrare nel merito del piano. Negli stabilimenti in giro per l’Italia si crea nervosismo e tensioni perché si conosce solo dalla stampa ciò che sarà core business o ciò che verrà dismesso».

(30/06/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA