Passo indietro per il comparto artigiano

Ancora un passo indietro per il comparto artigiano: alla fine del primo trimestre 2004, le imprese artigiane registrate presso le Camere di commercio sono risultate pari a un milione 433 e 955, ovvero lo 0,73% in meno - pari a 10.614 unità - rispetto al trimestre precedente. Una tendenza che si evidenzia in maniera più consistente sia in Lombardia (dove il calo si è attestato allo 0,85%) sia in provincia di Bergamo dove la contrazione è ancora - seppur di poco - maggiore a quella regionale: -0,89%.

A renderlo noto è Unioncamere, che a Firenze, durante l’assise nazionale degli amministratori camerali dell’artigianato, ha diffuso i dati della rilevazione trimestrale sul movimento demografico delle imprese artigiane condotta da Infocamere (società consortile di informatica delle Camere di commercio). In provincia di Bergamo il saldo negativo è pari a quasi 300 aziende artigiane (per la precisione 297 unità), frutto di nuove iscrizioni per 651 unità a cui però si sono contrapposte 948 cancellazioni.

Complessivamente in provincia di Bergamo lo stock di imprese artigiane registrate alla Camera di commercio a fine marzo scorso era pari a 32.875 unità: erano 33.172 solo alla fine del dicembre scorso. La flessione registrata nel corso del primo trimestre del 2004, -0,89% è addirittura il doppio di quella fatta segnare un anno fa. Nel corso del primo trimestre del 2003, infatti, la tendenza era stata pur sempre in calo, ma all’epoca la flessione si era limitata ad uno 0,40%. Con 1,43 milioni di unità attive a fine 2003 - pari al 28,7% di tutte le imprese italiane ed al 35,3% di quelle nazionali esclusa l’agricoltura - l’Italia è comunque prima in Europa per numero di imprese del comparto artigiano.

(27/04/2004)

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