Per 600 lavoratori del recapito
chiusa la vertenza con le Poste

Per oltre 600 lavoratori postali del recapito in bergamasca si è chiusa la vertenza che i sindacati di categoria unitamente alle Rsu di filiale 1 e 2 avevano aperto il 25 febbraio scorso contro Poste Italiane. La firma di un accordo è arrivata mercoledì mattina fra rappresentanti di Slc-Cgil, Slp-Cisl e Uilpost-Uil, Failp e Rsu e, in rappresentanza dell'azienda, Maria Luisa Roggeri e Carmen de Blasio.

Temi del confronto sono stati la programmazione delle ferie dei portalettere, la flessibilità operativa (ovvero la modalità di sostituzione del personale mancante sul territorio) e i rapporti coi capisquadra nei 13 Centri di Distribuzione presenti nella provincia. Nel testo sottoscritto dalle parti si legge: «L'azienda assicura di aver provveduto a richiamare e ribadire ai responsabili dei Centri di Distribuzione le regole, sia in materia di fruizione di ferie con conseguente conferma o diniego delle stesse per iscritto ai lavoratori, sia in materia di erogazione della flessibilità operativa o dello straordinario, con utilizzo del modulo predisposto per la firma da parte del personale.

Il richiamo e l'applicazione delle stesse regole contribuiranno certamente a sanare eventuali criticità, frizioni nei rapporti con i lavoratori. In ordine alla flessibilità operativa, l'azienda garantirà, come di consueto, il rispetto degli accordi previsti in materia. Preso atto della richiesta delle organizzazioni sindacali e delle Rsu per il riscontro tempestivo in merito alle istanze di ferie prodotte dal personale, verrà formalizzatoli riscontro al dipendente entro quindici giorni dalla presentazione, rispetto al trimestre di riferimento».

In merito alla firma, Fabrio Truzzi della Slc-Cgil di Bergamo ha commentato: «Eravamo, e siamo ancora oggi, alle prese con un utilizzo non regolare della flessibilità prevista per assenze improvvise di personale. Questo strumento è stato utilizzato dall'azienda anche per coprire periodi di ferie, cioè assenze di personale ampiamente prevedibili. Siamo soddisfatti della chiusura della vertenza, anche se si è trattato solo di una conferma di diritti che già erano stati stabiliti a livello nazionale e che Poste Italiane non doveva far altro che far rispettare in ogni Centro di Distribuzione.

Ci siamo trovati, qui in provincia di Bergamo, nella necessità di richiamare l'azienda alle sue responsabilità nel rispetto di regole e norme che Poste Italiane già aveva, ad altri livelli, sottoscritto. Nel dettaglio, si è ribadita la modalità di gestione della flessibilità operativa, di una fruizione certa e garantita delle ferie per i portalettere e di migliori rapporti fra responsabili dei Centri di Distribuzione e personale applicato. La vertenza è chiusa, sia chiaro, ma i problemi di organico restano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA