Percassi, nuove nomine per il Gruppo
E del successo di Kiko parla l’Economist

Un articolo dell’Economist della settimana scorsa mette insieme i motivi del successo di Kiko, il marchio bergamasco di make-up del Gruppo Percassi. Nuove importanti nomine per il Gruppo.

Secondo l’Economist il pregio dell’azienda è stato quello adottare i criteri dei negozi di cosiddetta fast fashion: quelli a basso costo che propongono un tipo di abbigliamento alla moda ma accessibile a tutti, e al tempo stesso rendono accessibili alcuni servizi che normalmente offrono solo i marchi più costosi. «Il successo di Kiko sta incoraggiando altri a ripensare il proprio modello commerciale» spiega l’Economist.

L’Economist spiega che finora l’industria dei cosmetici si è essenzialmente divisa in due categorie: «da una parte i marchi più costosi, venduti in catene come Sephora o Douglas, per esempio, o nei dipartimenti dei grandi magazzini di lusso, dove i clienti possono provare i diversi prodotti e avere consigli da parte del personale; dall’altra i marchi meno costosi, venduti nei supermercati o in farmacia, con poco servizio verso i clienti. Kiko offre entrambe le possibilità: prezzi bassi uniti a consigli in negozio, insieme al fatto di cambiare spesso la linea di prodotti disponibili, seguendo le tendenze del momento, per incoraggiare i clienti a visitare spesso i negozi».

Kantar Worldpanel, una società di ricerca internazionale, ha stimato che oggi i consumatori francesi tra i 15 e i 24 anni comprano tanto da Kiko quanto da Sephora, con tra l’altro una crescita incredibile nel 2014 del mercato dei cosmetici: +3,6 per cento, raggiungendo i 181 miliardi di euro, e si aspetta che nei prossimi 10-15 anni raddoppi il suo giro d’affari.

L’Economist scrive anche che la crescita di Kiko «sta incoraggiando altri marchi nel settore della bellezza e della cosmetica a riconsiderare il proprio modello di business: marchi di alta moda come Benefit (di proprietà di LVMH) e L’Occitane (che si occupa soprattutto di prodotti per la cura della pelle) si stanno concentrando più sui propri negozi che sulla disponibilità dei propri prodotti in altri negozi convenzionati. L’Oréal, la più grande azienda di cosmetici al mondo, sta aprendo negozi dove vende solo prodotti dei suoi marchi (Vichy e La Roche Posay, per esempio) e sta sviluppando la rete di negozi di Nyx, un marchio di cosmetici con sede a New York che ha comprato l’anno scorso e che attualmente fattura 200 milioni di dollari l’anno».

Oggi la società di make-up del gruppo Percassi ha entrate per circa 432 milioni di euro l’anno, controlla una catena di negozi monomarca con più di 700 punti vendita nel mondo gestiti direttamente (cioè non in franchising) e ha due centri di distribuzione: uno a Bergamo, per i negozi europei, e uno aperto recentemente in New Jersey per il Nordamerica. Con una novità proprio delle ultime ore: due importanti nomine ai vertici di Odissea Srl - holding di Percassi - e di Kiko - «per rafforzare la struttura manageriale e accelerare la crescita delle molteplici attività del Gruppo, in particolare della divisione cosmetica e delle nuove iniziative in altre aree di business con partner di rilievo internazionale».

Massimo Dell’Acqua lascia l’incarico di direttore generale di Kiko ricoperto per 11 anni, per assumere il ruolo di amministratore delegato e direttore generale di Odissea Srl.

Massimo Dell’Acqua, milanese, 46 anni, in Percassi dal 2004, vanta un’esperienza ventennale nel settore retail, nell’ambito del quale ha ricoperto posizioni di senior management. Nella sua nuova veste Massimo Dell’Acqua avrà il compito di occuparsi dello sviluppo dei marchi condotti in franchising - quali Gucci, Polo Ralph Lauren, Nike, Ferrari, Victoria’s Secret - nonché di nuove iniziative attualmente allo studio con partner internazionali in altri settori.Jan Heere assume l’incarico di direttore generale di Kiko e della divisione cosmetica, riportando direttamente all’amministratore delegato della Società, Stefano Percassi.

Jan Heere, di nazionalità olandese, 45 anni, vanta una vasta esperienza internazionale nel settore retail, maturata in particolare in importanti aziende come Marks&Spencer e Inditex. In particolare ha coordinato per diversi anni lo sviluppo del business di Inditex sia in Europa che negli Stati Uniti e in Russia, dove ha ricoperto il ruolo di direttore generale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA