Prove tecniche di Consiglio per la Camera di Commercio

Prove tecniche di Consiglio per la Camera di CommercioPrimi nomi: per il Credito potrebbe entrare Bonacina Equilibri delicati per la futura Giunta: il nuovo cartello chiede spazio

Sta per cominciare il nuovo corso della Camera di commercio di Bergamo. Dopo i due ricorsi respinti, il «pallino» è tornato alla Regione che in questi giorni ha fatto partire le richieste alle varie organizzazioni per conoscere i nominativi che andranno a comporre il nuovo Consiglio: quindi potrà emanare il tanto atteso decreto, che si tradurrà a breve nell’insediamento del «parlamentino» rinnovato. Nel frattempo, resta aperta qualche incognita legata al passaggio delle consegne tra vecchio e nuovo Consiglio.

La staffetta - In largo Belotti è ancora in vigore la «prorogatio» di sei mesi, scattata il 19 luglio, giorno in cui scadeva il vecchio mandato e il ministero delle Attività produttive non aveva ancora raggiunto verdetti sui due ricorsi inoltrati dal «cartello storico» e dal «nuovo cartello». Ora che il responso è arrivato e l’iter del decreto è ripartito, si pone il problema su chi voterà il bilancio di previsione dell’ente: il nuovo Consiglio o il vecchio? «Sicuramente ancora il vecchio – spiega il segretario generale Carlo Spinetti –, per una semplice ragione: sono stati i consiglieri e i membri di Giunta uscenti ad averci lavorato sopra in questi mesi, quindi è logico che in quell’occasione, già in programma per sabato 4 dicembre, saranno loro a votare». Ma nel frattempo, salvo sorprese, il decreto regionale sarà già stato emanato e quindi automaticamente non sarà decaduta anche la proroga del vecchio consiglio? «Con il decreto – sostiene Spinetti – si stabilirà la data d’insediamento del nuovo Consiglio, ma ripeto, prima sarà il vecchio a congedarsi con l’approvazione del bilancio preventivo». Un’interpretazione ufficiale quindi, con il rischio però di veder «convivere», per qualche settimana, vecchio e nuovo Consiglio.

La nuova mappa - Per le designazioni dei 32 nuovi consiglieri da presentare in Regione entro dieci giorni, nessuno pare abbia fretta. Rispetto al passato, stavolta si ragiona in un’ottica di «cartello» e non di singola sigla o categoria. Per fare un esempio, rispetto agli 8 del 1999, gli Artigiani hanno 6 seggi a disposizione, ma è probabile che ne riguadagnino uno nella categoria Servizi alle Imprese (erano insieme a Industriali, Ascom e Confesercenti). C’è comunque già qualche novità e soprattutto alcune conferme. Il primo nome nuovo riguarda il Credito: Gianfranco Bonacina, presidente della Cassa Rurale di Treviglio, dovrebbe subentrare a Giuseppe Banfi. Sicuro è il segretario provinciale Cgil Maurizio Laini che per la categoria Sindacato sostituisce il segretario provinciale Uil Roberto Prometti. Altre «new entry» dovrebbero essere quelle del presidente di Apindustria Paolo Agnelli (categoria Industria), del presidente della Lia Marco Amigoni (Artigianato), del segretario generale di Confcooperative Sergio Bonetti (Cooperazione) che subentra a Mario Venturi e del segretario Fai Doriano Bendotti (Trasporti) che prende il posto di Elia Berta. Per gli Artigiani riconferme per i tre presidenti delle sigle storiche Remigio Villa (Unione), Italo Calegari (Associazione) e Franco Nicefori (Cna), per il Commercio quelle del presidente Ascom Paolo Malvestiti e del direttore Luigi Trigona. Anche Francesco Mapelli e Bortolo Baronchelli, pur non essendo più ai vertici delle rispettive organizzazioni (Coldiretti e Adiconsum), si sono guadagnati la riconferma. Industriali da una parte e Compagnia delle Opere dall’altra, non hanno invece ancora fatto una scelta definitiva.Giunta stretta - Il pensiero di molti è già proiettato alla composizione della nuova Giunta. Il nodo principale non è di facile soluzione: chi farà spazio ai nuovi arrivati? Con i suoi 7 seggi in Consiglio, il «nuovo cartello» avrà infatti diritto ad almeno un posto nel direttivo, mentre è sempre più insistente la voce di un ritorno del Credito nella «cabina di regia» di largo Belotti. Attualmente la Giunta è formata da 9 membri (8 più il presidente Roberto Sestini) di cui 3 in quota all’Industria, 2 al Commercio, 2 agli Artigiani e uno al Sindacato. Un’ipotesi farebbe pensare al calo di un seggio degli Artigiani, vista la minor rappresentanza nel nuovo Consiglio, ma il segretario dell’Associazione artigiani Renato Montalbetti non è d’accordo: «Abbiamo i numeri per poter nuovamente rivendicare due seggi». Quindi per ora tutto in alto mare: sembra persino possibile un ritorno all’ipotesi allargamento da 9 a 11 membri, già ventilata (e bocciata) la scorsa primavera.

Incognita ricorso - Resta pendente l’ipotesi di un ulteriore appello davanti al Tar del ricorso (già rigettato dal Ministero delle Attività produttive) di Unione Industriali e Aceb. Il presidente dell’Unione Andrea Moltrasio, subito dopo il responso romano, aveva smorzato i toni della polemica tra i due cartelli auspicando «un tavolo di confronto tra le parti», proposta subito accettata dal presidente Cdo Guglielmo Alessio. Ma l’ipotesi ricorso non è definitivamente tramontata: restano 60 giorni di tempo per decidere.

(13/10/2004)

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